Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, il tedesco Jurgen Klinsmann fa un punto sul calcio italiano e in particolare sulla sua ex squadra, l'Inter: "Non ho visto la partita contro l'Atalanta. Ho ancora il fuso orario della California e la notizia non mi è ancora arrivata. Se sono in Europa da più di una settimana? Ah sì, va bene. Parlavo da tifoso". Su Stramaccioni: "So chi è, allena l'Inter. Non è famoso come Trapattoni o Sacchi, Capello o Ancelotti, ma si sta facendo un buon nome. Può vincere lo Scudetto? Sì, perché un allenatore giovane che vince dieci partite consecutive deve essere bravo e seguito dal gruppo. L'esperienza conta, ma anche un esoridente ha un'innocenza che può servire nei cambiamenti. L'Inter è su una buona strada nonostante il passo falso con l'Atalanta. Basta una sconfitta per mettere tutto in dubbio? C’è sempre del vento contrario nei cambiamenti, qualcuno che ti vuole insegnare il mestiere. Ma la tranquillità e la fiducia nelle scelte lo possono combattere. Quando noi tedeschi eravamo all’Inter, abbiamo avuto successo se andavamo d’accordo. Quando nel ’92 è spuntato del veleno nello spogliatoio è andato a tutto rotoli", conclude.

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Ven 16 novembre 2012 alle 09:54 / Fonte: La Gazzetta dello Sport
Autore: Mario Garau / Twitter: @MarioGarau
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