Seguo sempre l’Inter, mi informo sui risultati dei nerazzurri. Secondo me, quest’anno faranno una grande stagione. I presupposti per vincere qualcosa di importante ci sono tutti”. Parla così, in esclusiva per FcInterNews.it, Moussa Souare, attaccante esterno classe 1998, ex calciatore della Primavera nerazzurra allenata da mister Stefano Vecchi, campione d’Italia nella stagione 2017-18.

Moussa, ora dove sei?
“In Eccellenza campana, al Buccino Volcei”.

Riavvolgiamo il nastro della tua carriera: da dove partiamo?
“Sono e sarò sempre grato a Mauro Cevoli e a Carlo Pomes: li sento spesso e non li ringrazierò mai abbastanza perché mi hanno portato in Italia, mi hanno aiutato tanto e hanno sempre creduto in me”.

La prima tappa.
“Ero nel Sant’Arcangelo di Romagna, giocavo e facevo gol: l’Inter mi voleva perché mi aveva fatto monitorare dai suoi osservatori e, appena si è concretizzata la possibilità del trasferimento, sono andato a Milano”.

Le tue caratteristiche tecniche hanno fatto la differenza.
“Sì, l’Inter cercava un attaccante e, in precedenza, mi aveva seguito perché nel settore giovanile del Sassuolo e del Bologna avevo fatto benissimo. In più, c’era mister Vecchi che mi voleva”.

Che contratto avevi all’Inter?
“Due anni di contratto più uno: è stata una bellissima esperienza, coronata dalla vittoria del campionato Primavera e dall’accesso alla Youth League”.

Chi ricordi hai di quella squadra?
“Eravamo fortissimi e la riprova è nel fatto che in tanti oggi sono tra i professionisti. Di Gregorio, Pinamonti, con il quale facevo coppia, poi Gravillon e Vanheusden”.

Seconda tappa.
“Dopo l’Inter sono andato al Monopoli allenato da mister Tangorra, che allora militava in Serie C. Sono andato bene fino a dicembre, ma a gennaio, poi, mi sono trasferito a Malta, per giocare nel Mosta. Con il senno del poi, però, non sarei dovuto andarci: a Malta è stata una bella esperienza, ma sarei dovuto restare a Monopoli”.

Infatti, poi scendi in D.  
“Sì, poi sono stata a San Marino con La Fiorita e l’anno successivo con il Forlì in Serie D”.

E qui poi c’è il secondo stop che ha cambiato la tua carriera.
“Sì, il covid! È diventato tutto un gran casino, difficoltà a trovare squadra, pagamenti che svaniscono”.

Altra tappa.  
“Sono andato ancora a San Marino con il Pennarossa, poi San Cataldo in D e Mola di Bari in Eccellenza lo scorso anno”.

Il tuo score è di tutto rispetto: in carriera 147 presenze e 35 gol.
“Ho sempre dato il massimo e sempre continuerò a farlo, ma nel calcio devi avere fortuna, tanta fortuna”.

Sezione: Esclusive / Data: Sab 14 ottobre 2023 alle 12:50
Autore: Giuseppe Granieri
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