Il 3 giugno 2021 Simone Inzaghi veniva annunciato ufficialmente come nuovo allenatore dell’Inter e il 3 giugno 2025, esattamente 4 anni dopo, potrebbe finire la sua avventura in nerazzurro.

Come ricorda la Gazzetta dello Sport, oggi è il giorno decisivo: dentro o fuori. Il tecnico piacentino vedrà la dirigenza dell'Inter come programmato e si capirà se il matrimonio proseguirà oppure se ci sarà divorzio. Tempi strettissimi, sia per Inzaghi che per conoscere il nome dell'eventuale sostituto, considerando il Mondiale per Club alle porte. A oggi sono molte più le possibilità che le strade si separino e che Marotta debba trovarsi un allenatore diverso da quello che gli ha portato uno scudetto storico, due finali di Champions e vari trofei assortiti, nonché diversi milioni in cassa e uno status parecchio elevato come non accadeva da 15 anni.

In pole position c'è Fabregas, sotto contratto col Como. Il secondo, avvicinato già in passato e gradito in viale della Liberazione, è quello di De Zerbi, comunque legato al Marsiglia ma attratto dall’idea di guidare il club nerazzurro. Dall'altra parte c'è l'Al-Hilal che è molto ottimista sull'arrivo in Arabia di Inzaghi: sul tavolo un faraonico contratto e la promessa di tesserare almeno tre top-player. 

La dirigenza nerazzurra, nel vertice di oggi, vorrebbe chiarire alcuni punti. Primo fra tutto la voglia di Inzaghi di restare ed eventualmente a quali condizioni. In caso di dubbi o di richieste irricevibili, sarebbe l'Inter a dire stop al rapporto. Viceversa, tre condizioni per andare avanti: il rinnovo di contratto sarebbe solo fino al 2027, un anno in più rispetto all’attuale scadenza. E ancora: l’ingaggio sarebbe sì ritoccato (un incremento di 500mila euro sarebbe già scattato), ma non certo stravolto. Per intendersi: non si parla di cifre da 8, 9 o 10 milioni, le cifre che circolavano nei mesi scorsi quando si raccontava di un nuovo contratto. Ultimo punto, poi: il mercato. La squadra non sarà rivoluzionata: c’è l’idea di alzare il livello delle seconde linee, ma il blocco dei titolari resterà sostanzialmente immutato. Va assolutamente scongiurato il rischio di ripartire la prossima stagione con le scorie di questa, sottolinea la rosea.

Ma anche Inzaghi vorrebbe rassicurazioni. L'allenatore è stufo di fare sempre da parafulmine e da capro espiatorio, mentre avrebbe voluto vedersi maggiormente riconosciuto il merito di aver fatto guadagnare solo in questa stagione poco meno di 200 milioni di euro, tra premi e botteghino con la cavalcata Champions. E - si legge - che in generale ha raggiunto due finali europee con un budget di mercato assai limitato rispetto alle big d’Europa. La disfatta col Psg, insomma, potrebbe davvero essere stata l'ultima panchina di Inzaghi all'Inter.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 03 giugno 2025 alle 08:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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