Se l’Inter avesse vinto la Champions League a Monaco di Baviera come nell’anno del Triplete, avrebbe rischiato di commettere lo stesso errore che fece Moratti nel 2010: quello di non rinnovare l’organico e di non stimolare la crescita dell’ecosistema nerazzurro, illudendosi che lo status raggiunto nella notte di Madrid potesse perpetuarsi. Questo è l'assunto dal quale parte la Gazzetta dello Sport, che ritiene la brutta batosta rimediata dal Paris Saint-Germain deve essere l'occasione per il fondo californiano Oaktree per certificare la volontà di costruire un ciclo sul piano sportivo. Anche perché, sostiene la Rosea, i margini per investire ci sono: "Dipenderà tutto dall’orizzonte temporale in cui intende muoversi il fondo statunitense. I passi compiuti in questo primo anno e gli annunci pubblici che li hanno accompagnati lasciano prevedere un arco temporale di medio-lungo periodo per l’operazione calcistica. Muovendoci su questo piano, senza inseguire qualche voce circolata nei giorni scorsi, riteniamo che proprio questo sia il momento più opportuno per gli investimenti. Sempre sul solco della sostenibilità, ma comunque investimenti", si legge.

Rispetto ad Elliott con il Milan, Oaktree si è ritrovato in portafoglio una società già sulla via del risanamento, proprio perché costretta a dolorosi tagli e a campagne acquisti a saldo zero (o in positivo) per fronteggiare la crisi di liquidità della famiglia Zhang e di Suning; e ora, si prospetta un bilancio in attivo di oltre una ventina di milioni, un miraggio solo fino a qualche anno fa. Adesso la proprietà e la dirigenza dovranno muoversi con abilità e giudizio, soppesando tutti i fattori: è possibile pensare ad un leggero aumento del costo della rosa, con l'arrivo di giocatori dal cartellino consistente ma dall’ingaggio sostenibile e funzionali a un progetto teso all’incremento delle immobilizzazioni immateriali, perché su base annua gli ammortamenti impattano solo per una quota. E anche il rilancio del brand a livello globale rappresenta un assist da cogliere assolutamente per tenere alta la competitività sportiva. Ultimo aspetto da evidenziare, la solidità di Oaktree, che tra prestito e ricapitalizzazione ha al momento investito 440 milioni di euro nel club, a fronte di un enterprise value dell’asset nerazzurro che, al momento, si può stimare in 2 miliardi di euro: tolti i 400 milioni di bond, fanno almeno 1,5 miliardi di equity value per Oaktree. Sintomatico di un fatto: la presa in carico dell'Inter è stata un affare, e ora c'è spazio per finanziare la crescita.

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Sezione: Copertina / Data: Lun 02 giugno 2025 alle 18:00
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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