L'Inter di Bremer e Dybala è un sogno svanito in una notte di mezza estate che ha obbligato l'ambiente nerazzurro a scontrarsi con la dura realtà dalla quale si era smarcato dopo un giugno solo illusoriamente promettente sul piano degli investimenti. Tutto d'un colpo, le pagine dei giornali e gli schermi degli smartphone che davano materiale per fantasticare sotto l'ombrellone su due tridenti da videogames si sono trasformati in uno striscione esposto dalla Curva Nord sotto l'Headquarter, a Milano, dal testo inequivocabile: "Patti chiari, amicizia lunga... Skriniar non si tocca!!!".

Il messaggio, pur senza destinatario esplicito, era chiaramente indirizzato alla proprietà, nello specifico al presidente Steven Zhang, finito nel mirino della CN come era successo l'anno scorso prima degli addii più dolorosi ad Antonio Conte e Romelu Lukaku. Un déjà-vu nel déjà-vu è andato in scena quando alcuni delegati del tifo organizzato hanno preteso rassicurazioni dalla dirigenza sulla permanenza del gigante slovacco, simbolo dell'interismo tanto da esserne il capitano senza fascia. Una richiesta caduta nel vuoto, semplicemente perché nel mercato vige da una vita la legge del 'mai dire mai', anche se gli esperti del settore tendono spesso a dimenticarsene. E' successo quindi che, un minuto dopo il duello perso con la Juve per Bremer, fonti anche autorevoli hanno messo in giro la voce secondo cui la cessione di Skrinka fosse stata bloccata seduta stante. Un'inversione a U sul piano delle strategie fatta passare come una decisione proattiva della società che, invece, come prima del 19 luglio si trova nella medesima condizione di non poter dire no a eventuali offerte corpose per i propri top, non per forza aderenti al valore tecnico e sentimentale degli stessi. 

Ecco che allora, come nella più consolidata narrazione del calciomercato, fanno capolino i vocaboli tipici della sua lingua quali i condizionali, i 'se', i 'ma' e le famose percentuali anche per provare a vaticinare il futuro dell'ex Zilina e Samp, ovvero la cartina al tornasole per capire le reali intenzioni di Suning nel breve-medio periodo. E' qui che si gioca la reale partita estiva dei nerazzurri, schiavi degli eventi più che padroni del proprio destino; se il Paris Saint-Germain farà come il Chelsea un anno fa, mettendo sul piatto tanti milioni, Skriniar diventerà il nuovo Lukaku a prescindere dalla sua voglia di giocare con Messi e Mbappé o di avere nel cuore il club della capitale francese. Questo è solo uno degli scenari tra i tanti possibili nel gioco a incastri che è diventata questa sessione imprevedibile, dove il Bayern Monaco mette a segno il secondo colpo più costoso della sua storia comprando De Ligt dalla Juve mentre Campos, su input di Al-Khelaifi, fa il parsimonioso quando tratta con Marotta. Un RisiKo in cui, senza sorpresa, sono i club esteri a dominare la scena lasciando alle italiane le province dell'impero: succede, allora, che un giorno prendi Lukaku in leasing, in un altro possono soffiarti Skriniar o scombinarti indirettamente i piani facendo saltare una trattativa impostata da mesi. Ecco perché, per conoscere le strategie mercantili dell'Inter, più che presentarsi in Viale della Liberazione per un appuntamento negli uffici del club, sarebbe meglio leggere i giornali esteri e studiarsi tutte le combinazioni possibili che scongiurino altre spiacevoli sorprese.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 21 luglio 2022 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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