Mix zone: un petulante giornalista incalza un gagliardo atleta, che assicura: “Vado dai miei parenti, poi torno, promesso”.
- “Mi raccomando, mi fido di te”
- “Sì, non ti preoccupare”.

Dopo le rassicurazioni del caso e l’espletamento delle giuste priorità, Milan Skriniar fu di parola. Mi concesse un’intervista in esclusiva. Era arrivato da poco all’Inter, si trattava ancora un giovane dalle belle speranze. Da quell’episodio, nulla è cambiato. O meglio, il ragazzo è rimasto lo stesso. Sempre gentile ed educato con noi giornalisti. Un muro grintoso e caricante lì sul verde. Di strada insomma lo slovacco ne ha fatta eccome. È passato da acquisto: “forse pagato un po’ tanto” per i soloni mercatari, a punto di riferimento per tutti gli interisti. In campo e fuori. È riuscito pure – cosa sicuramente incredibile – a far urlare forza Milan a qualche tifoso (ovviamente in riferimento al nome di battesimo). I calciatori prima di tutto sono degli uomini (nonostante vengano mitizzati e accostati talvolta agli Dei, erroneamente). Hanno la fortuna e l’abilità di svolgere una professione che la stragrande maggioranza degli italiani sogna da bambino. Guadagnano un sacco di soldi, ma non per questo sono migliori di noi. Anzi, quelli che lo credono si perdono poi in carriere mediocri.

Skriniar è sicuramente un ragazzo per bene. E non è un caso che sia così apprezzato: una roccia quando difende, intelligente e interessante quando esprime il proprio pensiero. Fateci caso, non ha mai fatto una polemica. Una, eh. Nemmeno quando non giocava e sembrava di colpo essere diventato un brocco (sempre per i soloni mercatari). Oltre ad essere un top, è legatissimo alla maglia nerazzurra e sogna una carriera all’Inter. Per costruire una squadra forte, oltre alle doti tecniche, ci vogliono pure quelle personali. È facile fare gli splendidi con i soldi degli altri, sicuramente. Ma se io fossi un dirigente della Beneamata prima di cedere uno Scrigno così prezioso ci penserei miliardi di volte. E vista la situazione che si è creata, dovesse rimanere, non avrei dubbi. “Tieni Milan, questa è la fascia”. Chissà se gli alti vertici di Viale della Liberazione la penseranno come me.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 22 luglio 2022 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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