A qualche giorno dall'esplosione di dubbi che si sono addensati sul futuro societario dell'Inter e qualche ora dopo il comunicato di Zhang, la domanda più lecita tra i pensieri degli interisti è: che ne sarà di noi?

Una domanda che racchiude tutto e per ciò meritevole di attenta riflessione. Riflessione che può e deve necessariamente partire dall'assunto numero uno che al momento sono davvero in pochi, quantomeno mediaticamente, a possedere il materiale necessario che permette una panoramica sugli scenari che consenta di poter capire cosa stia realmente succedendo tra Nanchino, Los Angeles e Newport Beach. Una nebulosa di informazioni che ha mandato in tilt l'intero sistema mediatiatico italiano, in piena navigazione a vista tra mugugni, malumori e poca chiarezza avvicendati nelle ultime ore. Cosa accade realmente? Dall'ottimismo delle fumate bianche dietro l'angolo all'improvviso quasi totale avvallamento delle speranze che sembrano trovare apice con le parole di Steven Zhang diramate nel primo pomeriggio di ieri, quando nella lettera rivolta direttamente ai tifosi, a cuore aperto e (quasi) in perfetto stile Steven ('il Presidente uno di noi' - cit), il numero uno della Beneamata fa un (quasi) impercettibile passo falso che apre una voragine di perché. 

"Quest’anno, insieme, abbiamo raggiunto un traguardo leggendario all’interno dei nostri 116 anni di storia: portiamo ora con orgoglio due stelle sul petto, il simbolo di tutto l’impegno delle donne e degli uomini dell'Inter". Parte dalle emozioni forti Steven, quelle belle, entusiasmanti ed esplosive, prima di lanciare un amo che nel finale della lettera sembra tamutarsi in titanico e spezzare un'ancora. "Nel corso dei mesi che hanno condotto alla data di scadenza della struttura di finanziamento con Oaktree, abbiamo fatto ogni tentativo per trovare una soluzione amichevole con il nostro partner, compresa l’offerta di molteplici possibilità per Oaktree di ottenere un ritorno finanziario completo e immediato. Purtroppo, i nostri sforzi finora sono stati esasperati da minacce legali e dalla mancanza di un coinvolgimento significativo da parte di Oaktree. Tutto ciò è stato molto frustrante e deludente, ma questo comportamento sta ora creando una situazione di rischio per il Club che potrebbe metterne seriamente a repentaglio la stabilità", che tradotto significa che Oaktree sta 'ostacolando' ogni formula venuta in mente al presidente nerazzurro per rientrare dall'impegno pattuito tra la famiglia cinese e Pimco, e ad un giorno (a partire da adesso) dalla scadenza dei termini termini della chiusura del prestito con il fondo di Los Angeles, la famiglia non sa se salverà la sua proprietà o se l'Inter, fresca di Coppa (consegnata qualche ora prima), passerà nelle mani di Oaktree, quindi del compratore che Oaktree stesso riterrà consono. Volendo tralasciare le ragioni secondo le quali l'eventualità dello scenario che sembra via via sempre più delineandosi, ovvero la rilevazione dell'Inter da parte di Oaktree con conseguente uscita di scena di Zhang, rappresenti un problema per Suning e nella fattispecie Zhang ma non per l'Inter, la cosa che attira inevitabilmente l'attenzione è il 'quasi' del comportamento di Steven. Quasi perfetto il presidente, quasi impercettibile il passo falso. Il sapiente e attento uso delle strategie di comunicazione, strategie da manuale nelle università, applicate nella lettera di cui sopra traccia un solco che lascia preludere un'improvvisa distanza formale che cozza con il 'perfetto stile' Steven da 'uno di noi' che è sempre stato. Una sfumatura che può significare prudenza o presagio, e nel caso in cui finirà con essere il secondo e non il primo, gli interrogativi sul Presidente e la strategia disegnata dal lontano oriente si triplicheranno. 

Resta però un altro aspetto su cui vale, seppur velocemente, fare un'ulteriore riflessione: posto che l'eventuale entrata di scena di Oaktree e uscita di Zhang, rappresenti un problema per quest'ultimo e non per l'Inter (ripetiamo), e che di eventuali preoccupazioni per il futuro c'è tempo per curarsene, l'Inter campione d'Italia solleverà questa sera sotto il cielo di un San Siro che per la richiesta di biglietti avrebbe dovuto moltiplicarsi per tre la Coppa del ventesimo Scudetto della sua storia, tricolore conquistato al termine di una fantastica stagione come lo stesso Zhang ha giustamente detto, che merita il totale coinvolgimento degli interisti esattamente come qualche settimana fa. Esattamente come solo gli interisti sanno fare. Mettendo in standby inquietudini, suggestioni, sospetti e malumori senza tener conto di ciò che tra qualche ora il futuro societario potrà essere e sarà, con la consapevolezza di avere un solido gruppo dirigenziale che a prescindere da chi sarà a detenere le quote di maggioranza terrà ben saldo il timone di una nave che al momento ha un'unica meta: Inter-Lazio.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 19 maggio 2024 alle 00:00
Autore: Egle Patanè
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