Zitta zitta, l'Inter risale la classifica. I nerazzurri, nonostante una prima parte di campionato titubante, sono gli unici in Europa ad aver battuto il Napoli (mettendoci dentro anche la Champions League) e adesso sono lì, ad appena un punto dal Milan secondo e con il grande rimpianto dei due punti persi a Monza a causa della svista di Sacchi. Un 2023, quindi, che si è aperto in modo molto positivo sotto l'aspetto dei risultati, in attesa della Supercoppa di domani in Arabia Saudita.

Nonostante questo, l'altra sera contro il Verona, una parte del pubblico di San Siro ha fischiato la squadra. Si era nella prima metà del secondo tempo, in una di quelle fasi delicate di un match, quando il vantaggio risicato non ti assicura la pagnotta e l'avversario prova a prendere coraggio. Il Verona del 2023 non è il Verona delle tante sconfitte di fila, come dimostrano i 4 punti ottenuti prima di Milano. Senza contare la stanchezza per i 120 minuti col Parma in Coppa Italia e le condizioni non ottimali di diversi elementi di Inzaghi. Soprattutto, in quella fetta di partita, la squadra di Inzaghi stava provando a stanare l'avversario, notoriamente feroce nell'uno contro uno a tutto campo: un gioco che fatalmente presta il fianco a imbucate negli spazi. Skriniar e compagni non stavano aspettando altro che il pertugio corretto per andare a far male, come poi puntualmente accaduto con Lautaro, la cui marcatura è stata vanificata dall'imabrazzante fischio di Fabbri.

E invece no. L'attesa, la strategia, lo studio dei difetti dell'avversario, la capacità di leggere il momento non brillante: tutto ciò è stato scambiato da alcuni per melina timida a difesa dell'1-0. E giù fischi di disapprovazione. Un atteggiamento ingeneroso e, soprattutto, controproducente considerando le contingenze e le oggettive difficoltà che presentava la gara. Bravissimi i protagonisti in campo a non lasciarsi condizionare, mantenendo il possesso con lucidità, senza rischiare l'inutile orpello e cercando la palla diretta quando è stato il caso.

Senza l'orribile direzione di gara di Fabbri (e del VAR), i nerazzurri avrebbero chiuso la gara agevolmente e molto prima del 94'. Fischiare è legittimo. Così come è legittimo ritenere quei fischi ridicoli. Quasi quanto quelli del direttore di gara.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 17 gennaio 2023 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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