Ormai il tifoso dell'Inter ci ha fatto l'abitudine: ogni anno, se non addirittura ogni sei mesi, c'è una costante nella narrazione che accompagna la finestra di mercato. E questa narrazione riguarda il "sacrificio di un big" necessario per salvare i conti della società. Un ritornello noto, che però spesso e volentieri è stato disatteso dai fatti. L'ultimo esempio è la mancata cessione di Skriniar al PSG: tutti davano per scontato il trasferimento dello slovacco a Parigi la scorsa estate, ma invece le cose sono andate diversamente.

Quello che non cambia, però, è questo racconto pressante che disturba le notti degli interisti: qualche pezzo da novanta dovrà lasciare Milano a ogni costo. E anche in queste settimane va così: da Skriniar a Dumfries, passando per Bastoni e Lautaro. Le voci di mercato mettono in continuazione i migliori giocatori dell'Inter sull'uscio di Appiano Gentile, tratteggiando scenari decisamente cupi per le sorti della squadra. Eppure, come detto, la storia spesso ha smentito tali racconti. E con essa pure i risultati di campo.

E non è tutto. C'è anche l'altra faccia della medaglia, l'altro aspetto della narrazione: l'illusione. L'ultimo capitolo riguarda Hakimi e la sua presunta voglia di tornare in nerazzurro. Tutto nato da quel "Forza Inter sempre" urlato via social dopo il successo del suo Marocco sul Portogallo nei quarti del Mondiale. Nessuno può mettere in dubbio l'attaccamento dell'esterno ai colori nerazzurri e non stupisca il suo sincero sentimento verso il club con il quale si è laureato campione d'Italia due anni fa. Però da qui a parlare di un ritorno a Milano ce ne passa. Le similitudini con la situazione di Lukaku al Chelsea si riducono all'amore per l'Inter: per tutto il resto, non c'entrano nulla l'una con l'altra. E allora è inutile illudere. Certo, il detto "mai dire mai" è sempre valido, specialmente in ambito di calciomercato. Ma il limite con "allora vale tutto" è troppo sottile per non tenerne conto. 

Tragedia e illusione. Tragedia o illusione. La vita dell'interista è sempre troppo dura.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 14 dicembre 2022 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print