Partiamo con le positività oggettive e assolute: la Supercoppa vinta, anzi stravinta, contro il Milan. Col Diavolo schiacciato e fortunato nel risultato avverso che poteva essere assai più penalizzante. Senza dimenticare la qualificazione agli ottavi di Champions e poi l’1-0 contro il Porto, che significa due risultati su tre nella partita di ritorno per il passaggio del turno. C’è poi la semifinale di Coppa Italia e il secondo posto in classifica. Quest’ultimo però potrebbe essere anche inserito nelle negatività, perché 18 punti dal primo posto sono – comunque la si voglia vedere – davvero troppi. Non è nemmeno accettabile aver perso 7 partite in A (anche se il peccato originale sta all’inizio della stagione) o il manifestarsi dei soliti problemi: in ogni partita l’Inter si trova scoperta a un certo punto della gara e gli avversari attaccano in superiorità numerica, sfruttando spesso le pecche di un sistema di gioco inceppato (dare la colpa solo ai difensori sarebbe da orbi).

Il cinismo sotto porta spesso latente, un’età media di squadra troppo elevata, il non saper dar continuità ai grandi risultati perdendo punti sciocchi in campionato con le piccole. E ancora: Inzaghi che sicuramente, come ammesso da lui stesso, ha commesso più di un errore, la valorizzazione a metà di giovani come Asllani, che ultimamente non vede mai il campo, o Bellanova, che quasi non ci si ricorda che faccia abbia. Ma pure metà della rosa attuale che rischia di salutare a giugno quando tutto porta a credere che sia almeno una cessione eccellente (con Skriniar che saluterà a zero).

Credo che per analizzare correttamente il momento dell’Inter serva un quadro generale, un po’ come quello che ho provato a riassumere finora. Non è semplice però, proprio perché si incrociano aspetti calcistici ed extra campo che comunque meritano tutti la medesima attenzione. Prima di esprimere giudizi ferrei, direi di aspettare ancora un po’, tanto le prossime settimane saranno decisive, per tutti. L’annata potrebbe risultare trionfale (non credo che l’Inter vincerà la Champions, ma penso pure che abbia buone possibilità di arrivare ai quarti e il resto poi dipenderà dall’eventuale futura rivale), ma anche estremamente negativa (se arrivi quinto in campionato è un fallimento).

Dipende tutto dai risultati. A cominciare col Lecce e Spezia. Due vittorie e sei punti. Stop. Su questo siamo tutti d’accordo. E non c’è altro da aggiungere.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 03 marzo 2023 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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