E' il 25 agosto 2022. L'Inter, in terza fascia, viene accoppiata nel girone D con Bayern Monaco e Barcellona. La faccia di Javier Zanetti, immortalata dalle telecamere e diventata un meme virale in pochi istanti, è quella tipica di qualsiasi tifoso nerazzurro sulla faccia della terra. Ancora una volta l'urna non è favorevole ai nerazzurri (verrebbe da dire: "e quando mai"). Passano solo 24 ore e l'Inter perde all'Olimpico contro la Lazio, passa una settimana e l'Inter perde Lukaku per infortunio e pure il derby contro il Milan, passa qualche giorno ancora e l'Inter perde all'esordio in Champions League contro il Bayern Monaco. E' il 7 settembre, il Barcellona intanto in Spagna demolisce il Viktoria Plzen 5-1. La stagione non inizia nei migliore dei modi e risulta compromessa nemmeno dopo un mese. 

C'è chi, tifoseria in primis, però non ha fatto i conti con l'Inter, con il suo dna, con il suo essere meravigliosamente imprevedibile e pazza. Dopo aver liquidato facilmente la pratica Plzen in Repubblica Ceca, il 4 ottobre a San Siro arriva il Barcellona in quello che è a tutti gli effetti un primo spareggio per gli ottavi di Champions League. L'Inter nel mentre ha perso contro Udinese e Roma in campionato e, per non farsi mancare nulla, anche la sua mente, Marcelo Brozovic. Inzaghi non si fida del giovanissimo Asllani e decide così di affidarsi in cabina di regia alle qualità di Hakan Calhanoglu. Come in uno dei film hollywoodiani più belli di sempre, è proprio il turco a decidere la partita con una staffilata nell'angolino a costo zero (ogni tanto è giusto anche ricordarlo). L'Inter porta a casa i tre punti, ma la più bella notizia arriva dalla prestazione corale della squadra, autrice di una prestazione di sacrificio e compattezza da rivedere e rivedere. Il 4 ottobre rappresenta fin qui la svolta della stagione dell'Inter che torna a macinare vittorie in campionato, non tralasciando l'abitudine di far perdere qualche annetto ai suoi tifosi, e che arriva al Camp Nou consapevole di essere alla pari del super Barcellona di Xavi, almeno così dipinto dagli addetti ai lavori di tutto il mondo. 

Forse, a dire la verità, il Barcellona di Xavi si dimostra più "bravo", si fa per dire, fuori dal rettangolo verde di gioco. Bravo nel provocare, nel protestare per una settimana, nel chiedere l'intervento dei massimi capi della UEFA. Insomma, l'esatto contrario della storia di un club storico, trai più grandi di sempre nel giocare a calcio. L'Inter di Inzaghi però non cade nella trappola, ha le idee chiare e va al Camp Nou tirando fuori una prestazione da registrare e consegnare ai posteri tifosi nerazzurri nell'eternità. Finisce 3-3, in tantissimi esultano per il punto guadagnato che in realtà ne vale 10, c'è chi però ha l'amaro in bocca per una vittoria che è stata per diversi minuti nelle mani dell'Inter. Restano così 180 minuti da giocare, tra questi 90 a casa nostra. 

C'è anche Zanetti seduto in tribuna e la sua faccia è decisamente diversa da quella del 25 agosto. L'Inter non sbaglia e demolisce in una serata perfetta il Viktoria Plzen. In panchina non c'è Inzaghi, ma c'è Lukaku per la prima volta dopo due mesi. Ricordate quel film hollywoodiano tra i più belli di sempre? L'Inter tira fuori un altro capolavoro. Quattro gol a San Siro e poker firmato dopo 4 minuti dal suo rientro proprio da Big Rom. E' festa totale a Milano, mentre a Barcellona la missione disperata di Xavi di tifare il Plzen al Camp Nou insieme a tutta la squadra non ha portato frutti. Nel post partita tutti festeggiano, due però più di tutti. Steven Zhang e Inzaghi. Mister Inzaghi lo ha rifatto, per il secondo anno consecutivo l'Inter è tra le 16 squadre più forti d'Europa. Un tempo era normalità per una squadra come la nostra, ora c'è da lottare per esserlo. Per questo i meriti e complimenti vanno fatti due volte. Bravi tutti. E' solo il 27 ottobre, la stagione è ancora lunga. Ma quanto è bello essere interisti!

Sezione: Editoriale / Data: Gio 27 ottobre 2022 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
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