La fascia di capitano è già "passata" sul braccio di Milan Skriniar e i tifosi nerazzurri sono in attesa di scoprire se resterà lì anche in vista della prossima stagione. Ci sono però due giocatori in squadra che, pur non indossandola, rappresentano a pieno l'interismo. Alessandro Bastoni e Nicolò Barella. 

Entrambi hanno indossato quei colori sin da piccoli, come testimoniato dalle foto diventate virali sul web, prima di arrivare insieme all'Inter nella stagione 2019/20. L'inserimento di Bastoni con Conte nell'undici titolare è stato più "rapido" rispetto a quello di Barella, ma in entrambi i casi si è avuta subito l'impressione di avere a che fare con due "predestinati". Giovani, italiani e forti. Simboli perfetti della nuova Inter made in Italy. 

Non è un caso che entrambi abbiano rilasciato un'intervista nello stesso giorno e abbiano ribadito a caratteri cubitali il loro amore per l'Inter, qualora ce ne fosse ancora bisogno. "Mi vedo in campo nel 2026 ancora da interista", ha detto Nicolò. "Qualche contatto con Conte e il Tottenham c’è stato, ma io sono contento di essere rimasto all’Inter", ha detto Alessandro. 

Un'intesa ben visibile anche sul rettangolo verde di gioco. Lancio di Bastoni a tagliare la difesa e inserimento letale di Barella. Dalla Juventus al Barcellona, i momenti di questo magico scambio sono ancora ben impressi nell'immaginario collettivo di ogni tifoso nerazzurro. Un legame indissolubile reso ancora più forte dallo storico trionfo condiviso con la Nazionale agli Europei. I top club mondiali hanno bussato alle porte dell'Inter più volte, loro però hanno i colori nerazzurri tatuati sulla pelle da piccoli. Possono e devono trascinare l'Inter alla ripresa della stagione. Loro più di tutti. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 10 dicembre 2022 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
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