"Non è il momento di drammatizzare o esagerare, la macchina può ripartire subito. Certo, sarebbe stato meglio mantenere una certa regolarità, ma lo scudetto è ancora un obiettivo alla portata. Anzi, ci credo proprio! Per questo, dico che non è il tempo dei rimpianti, anche se qualche partita in più andava vinta...". Raggiunto da La Gazzetta dello Sport a Santiago del Cile, Ivan Zamorano carica l'Inter in vista della sfida di domenica sera contro la Juventus. Ecco qualche stralcio dell'intervista.

Chi vince a Torino si rivaluta e chi perde è fuori dai giochi?
"Sì, va affrontata con responsabilità e intelligenza proprio perché è una gara da dentro o fuori. Ma con la Juve lo è sempre, a maggior ragione con questa classifica. Quando vesti il nerazzurro sai che la prima da vincere è quella con la Juve. Voi lo chiamate “derby d’Italia”, per me è un “Superclasico”. Questa vale di più proprio perché, vincendo, oltre a mettersi in scia del Milan, l’Inter taglierebbe fuori i più grandi rivali. Purtroppo, però, questa Juve non è quella fragile di inizio stagione...".

Le risposte dell’attacco interista la convincono?
"Dzeko è una certezza, ha grande esperienza e sa gestire questi momenti. Mi soffermo su Lautaro, per me troppo criticato. Tutti sappiamo ciò che il Toro può dare e si è visto soprattutto nel periodo in cui non ha segnato: in quelle partite la squadra non ha mai giocato in 10, come a volte capita quando una punta non è in buon momento. Lautaro, invece, ha sempre qualcosa da offrire oltre ai gol. Ha una solidarietà innata, l’impegno e la dedizione per l’Inter sono totali. Non so cosa succederà sul mercato, non so se ci sarà un eventuale arrivo di Dybala, ma vorrei che i gol scudetto arrivassero da lui. Che fosse Lautaro ad accompagnarci alla rimonta. Lui non ha ancora dato il 100% del potenziale".

A volte sembrano declinanti, a volte hanno sussulti di orgoglio: cosa possono ancora dare i suoi connazionali a questa squadra?
"Intanto, grazie a tutti e due e agli altri giocatori della nostra “Generación Dorada” che ci hanno dato due Coppe America consecutive. Ora sia Alexis che Vidal avranno il cuore spezzato per la mancata qualificazione del Cile al Mondiale, ma il calcio è meraviglioso perché ti dà sempre una rivincita. Loro possono prendersela con l’altra maglia del cuore, quella nerazzurra: quando la indossano, io mi sento orgoglioso. Su Vidal posso dire che deve continuare così: dare il suo contributo quando serve, da grandissimo quale è, indipendentemente dalla carta di identità".

E l’altro che dice di sentirsi “un leone in gabbia”?
"L’ha detto dopo il gol in Supercoppa dove ci ha fatto godere come pazzi. Vorrei proprio che lo ridicesse ancora una volta: significherebbe che Alexis ha rimesso di nuovo il piedino contro la Juve...".

Sezione: Copertina / Data: Sab 02 aprile 2022 alle 09:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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