Nel 2020-2021 il valore della produzione della Serie A si attesta al di sotto della soglia dei 3 miliardi di euro (2,996 miliardi di euro, -1,4%). Un risultato legato alla crisi sanitaria derivante dal Covid-19, il cui principale effetto ha riguardato l’obbligo della disputa delle partite a porte chiuse lungo quasi l’intero arco della stagione. I ricavi da ingresso stadio ammontano ad appena 28,5 milioni, in decremento di 209,9 rispetto al 2019-2020 e di 272,5 in confronto al 2018-2019 (ultima stagione pre-pandemia). È quanto emerge dalla 12ª edizione del ReportCalcio, il documento sviluppato dal Centro Studi FIGC in collaborazione con AREL (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC Italia (PricewaterhouseCoopers). Come si legge nel documento, l decremento dei ricavi da ticketing viene parzialmente compensato dall’aumento delle entrate legate ai diritti televisivi e radio, che nel 2020-2021 hanno raggiunto il picco di 1,6 miliardi (+32,7%). Si conferma il trend di aumento del costo della produzione, che raggiunge i 3,9 miliardi (+7,9%). Tornano in particolare a crescere il costo del lavoro (+18,2%), che raggiunge gli 1,9 miliardi di euro, gli ammortamenti e le svalutazioni, pari a quasi 1,1 miliardi di euro (+0,8%). Anche in questo caso, entrambi i dati considerano le spese sostenute nella stagione sportiva 2020-2021, in aggiunta ai costi di competenza del bimestre luglio-agosto 2020. Il costo imputabile al personale tesserato (stipendi + ammortamenti) incide per l’89% del valore della produzione (rispetto all’80% del 2019-2020 e al 67% del 2018-2019). 

In considerazione di queste dinamiche, la Serie A nel 2020-2021 presenta un risultato netto negativo superiore al miliardo di euro: nel pre COVID-19, ovvero nel 2018-2019, il “rosso” non superava i 274,5 milioni, fino ai 697,6 milioni del 2019-2020 e ai 1.002,5 del 2020-2021, di cui 640,8 milioni, pari al 63,9% dell'ammontare complessivo legati soltanto a Inter, Juventus e Roma. Dal punto di vista della gestione finanziaria, nella stagione 2020-2021 l’indebitamento complessivo del calcio professionistico italiano sfiora i 5,4 miliardi di euro, in aumento del 3,5% rispetto al 2019-2020, mentre continua il trend di consolidamento del patrimonio netto dei club, che si attesta sui 786,7 milioni di euro (rispetto ai 713,7 milioni della precedente annata). Per quel che riguarda la sola Serie A, i debito raggiungono il valore di 4,9 miliardi (+3,5%), mentre si assiste in parallelo ad una positiva crescita del patrimonio netto (dai 551 milioni del 2018-2019 ai 633 del 2019-2020, fino ai 718 del 2020-2021). Si osserva nuovamente un gap significativo tra le medio-piccole e le grandi società sia dal punto di vista del fatturato che dei costi. Nello specifico, l’incidenza sul totale dei ricavi dei primi 5 club sui 20 della Serie A (Juventus, Inter, Milan, Napoli e Atalanta) si attesta al 53%. Mentre per quanto concerne i costi della produzione i 5 top club (Juventus, Inter, Milan, Roma e Napoli) costituiscono il 55% del totale dell’intera Serie A.

Sezione: Copertina / Data: Mer 13 luglio 2022 alle 13:22 / Fonte: Calcioefinanza.it
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
vedi letture
Print