Il calcio è un capitolo chiuso per Andrea Ranocchia, al momento non intrigato dall'opzione di tornare nel mondo che ha vissuto per tanti anni prima del ritiro annunciato qualche mese fa: "Prima di smettere pensavo mi sarebbe piaciuto fare l'allenatore, dopo ho smesso perché non avevo più stimoli - le parole dell'ex difensore interista a LeoVegas.com -. Ora mi sono distaccato dal calcio, ricominciare la vita di prima mi pesa". 

Ripensando alla sua carriera, Rano ha pure ricordato il suo gol più bello, realizzato in Coppa Italia contro l'Empoli: "Eravamo disperati, perché la partita era quasi finita ed è stata molto lunga. C’è un lancio lungo, Dzeko la colpisce di testa, la palla resta li e mi sono detto 'ci provo'. Non hai tempo per pensare, ti butti. Dovevo solo farla abbassare un po’ perché altrimenti l’avrei spedita fuori dallo stadio. Ma mi è andata bene, mi sono coordinato nel modo corretto". 

Tra tutti gli avversari sfidati nelle oltre 370 partite da professionista, Ranocchia ha confidato di aver sofferto particolarmente due attaccanti: "Fabrizio Miccoli, rapidissimo e velocissimo nel breve e Fabio Quagliarella, difficile da marcare con i suoi colpi incredibili". 

Ranocchia, infine, ha anche svelato il giocatore più forte con cui abbia mai condiviso lo spogliatoio: "Fortunatamente con tanti. Ma quello che mi ha impressionato di più è Andrea Pirlo, un talento infinito da sempre. Sembrava avesse 4 o 5 occhi. In 20 anni di carriera ha sempre fatto bene giocando ad alti livelli". 

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Sezione: Copertina / Data: Gio 13 aprile 2023 alle 13:23
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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