Nel giorno di Roma-Juventus, il quotidiano La Repubblica apre i suoi microfoni per Antonio Cassano. L'ex attaccante di Bari, Inter e dei giallorossi, nel corso dell'intervista, torna sui suoi numerosi no ai bianconeri: "Ho rifiutato quattro volte la Juventus. La prima il 2001: avevo appuntamento con Luciano Moggi ad Avellino, ma volevo giocare con Francesco Totti, mi affascinava Roma, la città. Non mi ha mai affascinato la Juve, nemmeno per un secondo: non c’entrava nulla con la mia idea di calcio. Lì sarei durato tre giorni: il primo giorno mi acquistavano, il secondo presentazione, il terzo mi cacciavano via. Gigi Buffon mi diceva: sei un cretino, da noi potevi vincere il Pallone d’oro. Io gli rispondevo: Gigi, io non timbro il cartellino, io all’allenamento devo divertirmi".  Non mancano bordate alla Juve di oggi, ma anche all'Inter: "La Juve con Massimiliano Allegri è un anno e mezzo che fa schifo, è rimasto a dieci anni fa. E ha la rosa più forte del campionato. Vale anche per l’Inter, e lo dico da interista: sono le squadre più forti. Inzaghi è giovane ma ho l’impressione che l’Inter sia più grande di lui. È a 18 punti dal Napoli, che ha la forza delle idee”.

Quando vedremo un altro grande numero dieci italiano?
"Nel 2003 in Nazionale c’erano Vieri e Inzaghi, Totti, Del Piero, Cassano. Restavano fuori Chiesa, Montella, Di Natale, Miccoli… Oggi Di Natale farebbe 50 gol in azzurro e avrebbe la dieci fissa. Non c’è più programmazione. Né infrastrutture: si cresce su campi a dir poco fatiscenti, divisi tra cinque squadre, sporchi, puzzolenti. Alessandro Nesta alla Bobo tv mi diceva che ci sono allenatori nelle Under 12 o 13 a cui non frega nulla di fra crescere i bambini, vogliono solo andare ad allenare in Serie C o D. Ormai sono dieci anni che come movimento facciamo schifo, Roberto Mancini ha fatto un miracolo vincendo gli Europei con una squadra mediocre e giocando un grande calcio. Ma non si dribbla più, non c’è più la cultura di divertirsi col calcio.

 Ora lei si diverte con la Bobo tv.
"Conosco Bobo Vieri da più di 20 anni, lui dice che mi ha fatto l’assist per il primo gol in Nazionale, ma era una mezza spizzata, non ha fatto un cavolo. Però mi ha fatto conoscere Lele Adani e Nicola Ventola. Bobo ha avuto un’idea geniale, mettendo insieme persone diverse: Ventola è di una simpatia unica, è divertente e competente. Poi ha messo il pazzo scatenato, che sono io, che affronto la vita di petto e penso e spero di far capire il calcio, a modo mio. E poi Lele, il Messi degli opinionisti. Noi non abbiamo censure, nessuno ci dice cosa dire: la gente ci segue per questo, e per la competenza".

ACQUISTA QUI I PRODOTTI UFFICIALI INTER!

Sezione: Copertina / Data: Dom 05 marzo 2023 alle 10:38
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
vedi letture
Print