"Alle 5 ero ancora sveglio. Alle 3 ero su WhatsApp a leggere i messaggi su Inter-Trap, una delle tante chat con gli ex compagni. Parlavano della partita, a un certo punto arriva Alessandro Bianchi. “Che grande lo Zio!”. Gli ho risposto con un cuore". Così Beppe Bergomi racconta al Corriere della Sera il day after di Inter-Bacellona.

"Se ho esagerato? È stata una notte unica, andava raccontata col cuore. Non sono emozioni che si possono gestire - dice lo 'Zio' - Fare contenti tutti è impossibile. L’importante è porsi con rispetto dicendo sempre quello che si pensa. E poi lo stadio coinvolge, chi è davanti alla tv non lo capisce. Io e Caressa ci siamo emozionati anche quando la Juve eliminò l’Atletico con una tripletta di Ronaldo. Il pianto a fine gara? Non è stata la prima volta. Mi è capitato nella finale Mondiale del 2006 e all’Europeo, perché avevo un rapporto speciale con Gianluca Vialli. E poi anche in un Liverpool-Borussia Dortmund del 2016, i Reds che ad Anfield vinsero 4-3 al 91’".

Bergomi ribadisce un concetto espresso più volte. "L’Inter non è la più forte ma con lo spirito va sempre oltre i suoi limiti. Ha tenuto testa al Barcellona, una squadra di ragazzini formidabili che faranno parlare di loro per anni. Lo ha fatto con un 37enne come Acerbi che segna il pari al 93’ e con un 36enne come Sommer che para tutto. Situazioni che sfuggono a ogni logica. È stata storica. Ha ragione Guardiola, con gare così gli stadi saranno sempre pieni. Il PSG? I francesi hanno messo sotto l’Arsenal e si sono meritati la finale. Stanno giocando benissimo e hanno un allenatore che stimo".

Sezione: Focus / Data: Gio 08 maggio 2025 alle 10:06
Autore: FcInterNews Redazione
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