Sono ormai troppi gli avvenimenti "INSOLITI" che si stanno affastellando in casa nerazzurra. Con conseguenze risultate altrove così urticanti che starebbero letteralmente destabilizzando redazioni e non meglio precisate consorterie del globo pallonaro nostrano. Per non dire della categoria specifica dei titolisti, così depressi che per molti di costoro si potrebbero profilare indicibili ed estremi rimedi... A mo' di esempio, così recitava l'occhiello del titolo dedicato all'Inter da Tuttosport in prima pagina venerdì 19 maggio: "La finale Champions sembra senza storia". Mi piace allora pensare che, se un Leopardi insolitamente sardonico - anziché pervaso dal suo abituale pessimismo cosmico - avesse potuto dedicare qualche verso ai nerazzurri (occorrerà per forza chiedere lumi in merito al ministro "competente", quello della Cultura per il quale "Dante era di destra"...), il poeta si sarebbe abbandonato volentieri ad una brevissima parodia di alcuni suoi stessi versi, ma senza uno schema fisso (pertanto, niente ricorso a settenari o endecasillabi, per carità!): "Fuor dalla fitta foresta (di impegni), odo augelli interisti far festa; di contro, invece, gli Agnelli - tornati in su l'insana via - che ripetono la loro malversa peripezia. È già un gran guadagno mirar li nerazzurri saltelli, ma s'ode pure un lieto stormir di altri fringuelli. Ovvero solo piacer comune per gli affanni di quelli... Ebbene sì, lo confesso: m'è davvero dolce quel risorto romorio, quello strider di denti, quell'eco perpetua dei lor tenzoni d'oltralpe, da eterni perdenti. Il ritorno ai tempi bui è il destin degno per siffatte genti altrui". A seguire, ecco dunque un articolato elenco di alcune (11) delle suddette "anomalie":
1) NON È NORMALE che una squadra di Milano, più fresca reduce dell'altra da un trionfo nella cosiddetta Coppa dalle grandi orecchie, abbia fatto letteralmente orecchie da mercante alla consunta tiritera dell'altrui genetica copetera... Ma quale "noblesse oblige"!? Da quando in qua dovrebbero essere i "baùscia" a dover ossequiare i "casciavìt"? E poi basta con gli anacronismi di parte!
2) NON È NORMALE che un arbitro come Orsato - a lungo inviso alla società nerazzurra fino a restarne lontano prima per 40 mesi (non giorni!) e poi, dopo una estemporanea comparsata a Genova con la Samp, aggiungerne altri 17 di supplementari sino alla designazione di Bologna-Inter dello scorso febbraio - si sia permesso di lasciare in dote alla Beneamata ben 2 vittorie in altrettante direzioni consecutive. Dove si andrà a finire... Evento simil-meteorico (financo corredato da 9 reti all'attivo e da sole 2 al passivo) che non cadeva nel calendario nerazzurro da un'intera era arbitrale: gli almanacchi della sezione AIA di Schio (VI) pare recitino sia successo l'ultima volta addirittura più di 14 anni fa...
3) NON È NORMALE che lo stesso suddetto arbitro abbia "macchiato" la sua direzione di Inter-Atalanta evitando (coda di paglia per qualche mancanza pregressa?) di estrarre cartellini a carico di qualsivoglia nerazzurro, copincollando la gestione disciplinare scevra di gialli del penultimo incrocio con la Beneamata in casa dell'Hellas Verona... Della serie, mourinhana: "Zeru amarillas"...
4) NON È NORMALE che Simone Inzaghi si confermi essere l'unico dei 2 fratelli piacentini in grado di allenare ad alti livelli portando pure ottimi frutti ai club di appartenenza. Mica come quella "pippa" del consanguineo Filippo che sta invece inanellando un disastro dopo l'altro in panchina: tipo l'ultimo, allorquando si è fatto buttar fuori nei playoff di Serie B da una squadra di onesti dopolavoristi sudtirolesi... Ma in Alto Adige non sapevano praticare solo lo sci, l'hockey su ghiaccio e, più di recente, anche il tennis? Come se poi i precedenti esoneri di Filippo maturati sulle panchine di Milan (1a squadra), Venezia (con dimissioni finali), Bologna, Benevento (2a stagione con retrocessione in B) e Brescia appartenessero al curriculum professionale di un altro sedicente "Superpippo" (stavolta da giocatore)...
5) NON È NORMALE che una squadra che arriva alla finale di Champions ad Istanbul sia anche l'unica che schiera in rosa un solo turco - financo purosangue come Calhanoglu - visto che Hakan ha deciso di vestire la maglia di quella nazionale nonostante i natali tedeschi (Mannheim). Mica come quel "traditore" (parola grossa!) di Ilkay Gündogan - il capitano degli Sky blues del Manchester City - di origini chiaramente ottomane, ma anch'egli con natali tedeschi (Gelsenkirchen) "sufficienti", però, per fargli preferire la maglia della Mannschaft...
6) NON È NORMALE che un tecnico livornese sia prossimo a sbagliare così grossolanamente il pronostico sull'esito finale del campionato di un'acerrima rivale (ma i nerazzurri non sarebbero dovuti arrivare sesti?). Potrebbe magari rimediare, cimentandosi con migliori risultati, nelle previsioni del tempo fino a contendere al conterraneo Mazzarri la palma di meteoropatico labronico dell'anno. Com'era infatti quella di Walter - ai tempi, ahinoi, nerazzurri - sull'arrivo nefasto della pioggia?
7) NON È NORMALE che un allenatore di mondo come Pep Guardiola - dopo aver a suo tempo accostato l'incrocio con i colori nerazzurri dell'Atalanta ai dolori ed alle sofferenze eventualmente procurabili da una seduta odontoiatrica - possa ora far ricorso ad un'altra eventuale metafora di natura sanitaria (e ci tengo a sottolineare che il copyright di questo evocato dejà vu appartiene al sottoscritto già da tempi non sospetti, avendo le prove di una bozza impostata in tal senso sin dallo scorso 15 maggio: in barba dunque all'editoriale di Fabrizio Patania apparso sul Corsport "solo" oggi, domenica 28 (La trappola di Simone). Magari gli stessi colori - stavolta quelli milanesi dell'Inter - potrebbero indurre il tecnico catalano a far configurare la prossima finale di Champions con una delle seguenti possibili sedute. Tre ipotesi alternative, allora. Tipo: A) la visita specialistica da un urologo (con "fastidiose" palpazioni anche della zona genitale...); oppure come: B) il consulto da un chiropratico (il cosiddetto "tiraossi") od ancora - e peggio - come: C) una dolorosa, perché invasiva, rettoscopia eseguita da un gastroenterologo - se non, più nello specifico, da un proctologo - rigorosamente piacentino. Comunque configurerá, potrebbero essere solo dolori e fastidi...
8) NON È NORMALE che un ex Ct si spenda solo "a comando" (della GdS...) - e dunque con colpevole ritardo - in peana ed altre attestazioni di stima verso un allenatore "bollato" fino all'altro ieri con la nomea di proporre un gioco non europeo, spudoratamente italianista e basato quasi del tutto sulle ripartenze. Siccome ormai lo leggono solo parenti ed amici, ci si permette allora di rivolgergli un invito spassionato: che se ne torni pure alle sue beate visite come UMARELL, idonee per incensare i "soliti" amati cantieri altrui. Nessuno ne sentirebbe la mancanza...
9) NON È NORMALE che per la finale di Champions League del 10 giugno sia stato designato un arbitro che ricorda - per tanti versi - un precedente smaccatamente beneaugurante per i nerazzurri. Anche perché era indisponibile il personaggio figurato di una certa pubblicità - molto somigliante col prescelto - come l'idraulico Mastro Lindo: colui che, se chiamato a fischiare ad Istanbul, sarebbe riuscito a far mandar giù ai giocatori qualsiasi sua decisione... Battute a parte, Howard Webb - arbitro della finale 2010 a Madrid - e Szymon Marciniak - suo omologo in quella di quest'anno ad Istanbul - sono legati da un singolare filo rosso: saranno gli unici direttori di gara della storia ad aver finora portato a casa l'accoppiata Mondiale-finale di Champions nella stessa stagione. Non è ancora dato sapere, però, se appassionati e tifosi nerazzurri siano più preoccupati per la discriminante delle professioni dei 2 arbitri (ex agente di polizia l'inglese, uomo d'affari il polacco) o per lo score pregresso di quest'ultimo con le 2 finaliste: 7 incroci coi nerazzurri dagli esiti assortiti, appena 2 quelli con gli inglesi. Con punteggio, però, in tremenda fotocopia: un bis di 4-0 in favore del City di cui l'ultimo, stranamente (a ridaje con le anomalie), giusto nella sua semifinale di ritorno contro il Real Madrid. Ed allora, sarà bene attivarsi con gli scongiuri...
10) NON È NORMALE che dopo un intero girone di partite - per dirla con Simone Inzaghi - condensate in appena 2 mesi (roba che manco quelli di Selezione dal Reader's Digest che fu...), ora i nerazzurri della prima squadra non avranno più un ca@@o da fare (perdonate il francesismo!) almeno fino al prossimo 10 giugno...
11) NON È NORMALE che dopo più di 60 anni (col famoso e polemico precedente datato esattamente 10 giugno 1961) i nerazzurri si trovino di nuovo - anche se per ben diversa genesi - nelle condizioni di presentarsi in un'altra Torino schierando la stessa formazione De Martino di allora pardon, la Primavera di Chivu. Anche se poi, in realtà, contro i granata scenderà in campo un'Inter imbottita di seconde linee...
Orlando Pan
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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