Probabilmente, quasi sicuramente, si aspettavano ben altro esito. Facile pensarlo, visto che col pari della Juventus in casa contro il Cagliari l’occasione era alquanto ghiotta: vincere il derby per portarsi in vetta alla classifica da soli, e poi chissà, magari da lì partire verso una nuova cavalcata trionfale. Del resto, c’è un Allegri in panchina che da quando è arrivato al Milan ha fatto un sol boccone dei vari Benitez, Leonardo e Gasperini; c’è un Ibra motivato come non mai e reduce da una sfilza di gol, un Boateng che sembra più carico che mai dopo aver vantato lungo un cammino di tante chiese mediatiche la maggior forza del collettivo rossonero rispetto a quello nerazzurro. Insomma, tutto lasciava presagire un nuovo trionfo, il quarto consecutivo, nella stracittadina.

E alla fine, quasi sicuramente, in casa Milan sono stati i primi a rimanere sbalorditi, ma in negativo, dalla prova della formazione rossonera di ieri sera, contraddistinta da una carenza a tratti impressionante di idee, con assalti alla rinfusa e capacità di fare davvero male ridotta a meno del minimo sindacale; da un Ibrahimovic che stritolato dalla morsa di Samuel comincia a innervosirsi e ad inveire contro qualunque cosa si muova in campo, compagni in primo luogo; Pato e Boateng evanescenti, Nocerino, tanto vantato come affare dell’anno, addirittura ectoplasmatico, fino al patatrac di Abate che ieri sera con quel passo di can can che ha agevolato ancora una volta la proiezione vincente di Diego Milito è entrato di diritto nel novero degli eroi del derby, ma al contrario.

No, non era previsto tutto questo, e allora che fare? Semplice, ha pensato Adriano Galliani: esaltare comunque il fatto che il Milan rimane davanti all’Inter, nonostante questo ko pesantissimo specie per il morale, e che comunque non baratterebbe la vittoria del derby con la seconda piazza in classifica. Mossa astuta, a quanto pare, quella di Galliani, che rientra a pieno titolo nella sua filosofia: quella di vedere sempre e comunque il bicchiere mezzo pieno anche in casi come questi, dove il bicchiere se non è completamente asciutto poco ci manca. E magari, se è il caso, dribblare eventuali commenti sulle prestazioni degli avversari: memorabile in tal senso quanto avvenne cinque anni fa, quando, pur di non dire nulla sullo scudetto dell’Inter, scappò via adducendo come scusa il doversi recare a vedere il basket. Da quando non è più socio dell’Olimpia Milano, però, questa passione bruciante sembra non averla più…

Per cui, al geometra Adriano Galliani sento di dire una cosa: neanche io baratterei la vittoria in questo derby con la posizione in classifica del Milan. Perché è vero, siamo ancora indietro di cinque punti, ma noi questa posizione ce la siamo sudata all’inverosimile, riemergendo da una situazione da panico, mettendo a tacere centinaia di gufi appollaiati sui trespoli intorno al nostro cammino, affrontando decisioni arbitrali dubbie che spesso andavano a favore degli altri. Non barattiamo con nessun altro Diego Milito, che ieri si è ripreso di diritto il trono del Principato di San Siro. Non barattiamo niente di questa serata, nemmeno la coreografia pre-partita, da vittoria netta della nostra Curva Nord. E ci teniamo cari questi tre punti, che sono più dei due ottenuti dal Milan in quattro partite con le formazioni di vertice (pari con Udinese e Lazio, ko con la Juve e con l’Inter, senza contare quello col Napoli). E mi tengo strette le dichiarazioni di gioia del post, che sono sempre meglio delle dichiarazioni trionfalistiche del pre…

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Lun 16 gennaio 2012 alle 13:20
Autore: Christian Liotta
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