Tutto pensavo di poter vedere in questo momento, ma Mario Balotelli con la maglia del Milan addosso, felice e sorridente, proprio no. Guardo più volte il video di Striscia nel quale il ragazzo (preferisco chiamarlo così, non lo sento più come un giocatore dell'Inter) idossa con allegria la maglia rossonera offertagli da Valerio Staffelli: non è il gesto in sè a ferire, gesto goliardico che per una trasmissione in chiave ironica come è quella di Antonio Ricci può starci, ma è la clamorosa immaturità di Balotelli a preoccupare, moltissimo. Evidentemente, Mario non si rende conto di ciò che fa. A 19 anni, percepisce uno stipendio che tutti i giovani sognano e gioca per l'Inter, la prima squadra d'Italia, il desiderio di qualunque ragazzino, ma da tifoso milanista qual è si è dilettato nel danneggiare l'immagine del club che lo paga profumatamente e che lo ha portato alle luci della ribalta, e ha colpito tutti noi tifosi interisti che credevamo in lui dal primo giorno, dalla doppietta in Coppa Italia a Reggio Calabria che lo fece scoppiare, che lo abbiamo sostenuto anche nei momenti più difficili. Adesso, però, ha dimostrato di non meritare più nulla di tutto ciò: l'affetto del popolo nerazzurro potrà dimenticarlo praticamente per sempre.

Per il bene del calcio italiano, bisogna agire seriamente sulla psicologia di questo ragazzo: oltre all'indossare la casacca rossonera, Balotelli ha detto che "non è stato Mourinho a vincere a Londra, ma la squadra". In un momento come questo, in cui devi scusarti con tutti e devi farti benvolere prima dall'allenatore e poi dal gruppo, cos'è che fai? Vai a negare il capolavoro tattico di Josè da Setubàl. E poi, c'è ancora chi si chiede perchè Balotelli non venga convocato. E' preoccupante, davvero, la situazione di Mario, un bambinone mai realmente cresciuto che è caduto ancora una volta in una trappola mediatica, ma stavolta ci è voluto cadere con i suoi piedi: a servizio concluso, ha preso la maglia del suo amato Milan e si è specchiato per vedere come gli stava. Una cosa gravissima, che la società non deve assolutamente tollerare, visto che ne va di mezzo l'immagine del club di Corso Vittorio Emanuele. Bisogna reagire, così non si può andare avanti.

Mi meraviglio di Mino Raiola, un volpone del suo mestiere che permette ad un suo assistito di fare ciò che ha fatto Balotelli, un gesto che ne fa cadere il valore perché dimostra ancora l'immaturità regnante nello spirito di quello che una volta definivamo SuperMario. Dispiace, dispiace davvero perché l'Inter ha fatto il possibile per farlo crescere al meglio, ma non ci è riuscita: il ragazzo non si può cambiare, con questa testa rimarrà probabilmente per sempre e vedrete che la sua carriera non sarà mai esplosiva proprio per questo. E meno male che non sappiamo cosa ha fatto ai compagni per stare fuori e meritare i richiami di un gruppo amichevole come quello nerazzurro, ma non oso immaginarlo: se uno si comporta così davanti a delle telecamere, figuriamoci con i compagni di squadra che vede ogni giorno... Eppure, tra i migliori amici di Balotelli c'è Davide Santon, un ragazzo che con lui è cresciuto ed è scoppiato poco dopo di lui: i due bambini erano il fiore all'occhiello dell'Inter, insieme, ma ora è rimasto soltanto Davide. E, destino beffardo, anche Santon è milanista, ma proprio la maturità di Davide fa capire quanto sbagli Balotelli: lui, invece di indossare la maglia rossonera e di gridare il suo amore per il Milan, ha giurato eterna fedeltà all'Inter perchè è la squadra che lo ha lanciato, è la squadra che ha creduto e vuole credere in lui. "Mai in rossonero, ora sono un giocatore dell'Inter e consideratemi un interista", ha dichiarato recentemente.

Questo è quello che vogliamo sentire, caro Balotelli. Santon è un ragazzo veramente maturo, che ha capito qual è la situazione nel gruppo ed ha saputo inserirsi al meglio, uno che non fa battutine implicite o sfilate di moda: ci è cascato anche lui, per un brevissimo periodo, Mourinho ha smesso di farlo giocare, lui ha capito la situazione e si è rimesso in carreggiata, più forte di prima, a 18 anni, ed ha capito qual'è il mondo che circonda i calciatori, soprattutto quelli giovani. Balotelli, invece, non ha capito nulla, continua a divertirsi con questi gesti da bambino delle scuole medie e non rispetta società e tifosi: Mourinho lo ha punito più volte, lui sembra mettersi a posto per una settimana, poi crolla di nuovo nel baratro. Prenda esempio da Santon, che è un giocatore dell'Inter a tutti gli effetti amato da compagni e tifosi: dopo Londra, dove non ha giocato, ha applaudito squadra, mister e tutta l'Inter, non ha lasciato attacchi a qualcuno in particolare come qualcun altro. Questo significa essere parte di un gruppo, questo significa essere uno da Inter: purtroppo non ripongo più speranze in lui, non metterà mai la testa a posto. Ed allora vada dove preferisce, ma si scordi l'amore dei tifosi più fantastici al mondo che lo hanno sostenuto sempre, ma da stasera non più.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Mar 23 marzo 2010 alle 00:01
Autore: Fabrizio Romano
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