Dall'Inter all'Atalanta, sempre nel ruolo di responsabile del settore giovanile. Intervistato da Libero, Roberto Samaden analizza e racconta il cambio di squadra, anche se sempre a tinte nerazzurre: "Ripartire da una nuova avventura significa interfacciarsi con qualcosa di diverso. Ma mi hanno accolto benissimo e ho trovato un ambiente in cui c'è grande cultura del lavoro e dedizione al giovani. La proprietà è straordinariamente presente e valorizza al meglio Il lavoro del settore giovanile. Ho a disposizione tutti gli strumenti per portare avanti il mio progetto, dopo un anno di ascolto e osservazione, assolutamente necessari per gestire una macchina così complessa".

Dopo 33 anni di Inter, cosa l'ha colpita all'Atalanta?
"La costante presenza e l'attenzione della proprietà verso Il settore giovanile. Siamo considerati allo stesso livello della prima squadra, con club e tifosi uniti da un sentimento comune: quello di vedere esordire un nostro ragazzo del vivaio. Per l'Atalanta il settore giovanile è straordinariamente importante e lo stesso posso godere della medesima considerazione del direttore della prima squadra, Tony D'Amico e del direttore dell'Under 23, Fabio Gatti".

C'è altro?
"L'altra cosa che mi ha colpito, potendola osservare da vicino, è la naturale predisposizione di Gasperini verso i giovani, nel tenerli d'occhio e coinvolgerli. Nel nostro centro sportivo capita spesso di trovare Gasperini a bordo campo che segue un allenamento o una partita delle squadre giovanili".

Quale valore si è portato dall'Inter?
"Massimo Moratti mi ha trasmesso l'insegnamento più caro, quello della costante attenzione che si deve avere quotidianamente verso tutte le persone. Non mi riferisco solo al calciatori, ma a tutti quelli che lavorano attorno a noi e che spesso non ricevono l'importanza e l'attenzione che meriterebbero".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 04 agosto 2024 alle 11:33
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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