"La prima cosa che voglio dire riguarda gli stranieri: troppi. In Milan-Udinese sono scesi in campo soltanto due o tre italiani su 32 giocatori. Non possiamo andare avanti così, vogliamo capirlo che quando ci sono stati tanti stranieri nelle nostre squadre la Nazionale non ha mai avuto grandi risultati?". Così Arrigo Sacchi sulla Gazzetta dello Sport commentando le prime partite della nuova Serie A.

Che impressione le ha fatto il Milan?
"Siamo all’inizio, si vede che stanno ancora lavorando e che certi meccanismi devono essere messi a punto. Il successo sull’Udinese è meritato, però...".

Qualche leggerezza in fase difensiva, giusto?
"Le marcature, soprattutto in avvio, mi sono sembrate un po’ troppo blande. E le scalate non sempre venivano fatte con i tempi giusti".

Milan favorito?
"Ha lo scudetto sulle maglie... Dico che se continuano su questa strada, con questo impegno e con questo spirito, possono regalare tante soddisfazioni".

Dopo un precampionato turbolento continua a balbettare l’Inter. Che sofferenza per vincere a Lecce.
"In vantaggio proprio all’inizio della partita, pensavo che continuassero ad attaccare e a mettere sotto l’avversario. Invece hanno abbassato i ritmi e hanno consentito al Lecce di rimettersi in piedi. E se non ci fosse stato Dumfries, non so...".

Lukaku è partito alla grande.
"Non si vince con un solo giocatore. Bisogna essere più aggressivi e compatti, bisogna fare pressing sull’avversario e rubare in fretta il pallone".

Tutte cose che a Lecce si sono viste poco.
"Direi pochissimo. Già nel precampionato aveva mostrato quali potevano essere i problemi: tutti devono partecipare alla fase offensiva e a quella difensiva, sennò si va in inferiorità numerica e si consegna il comando delle operazioni agli avversari. Dico questo al di là del risultato: io guardo l’atteggiamento in campo. Contro il Lecce c’erano cinque difensori per tre attaccanti: squilibrio evidente. E poi a centrocampo non si riesce a costruire e a palleggiare".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 14 agosto 2022 alle 10:20 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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