Gianluca Mancini ha deciso il derby di campionato e il derby con il Milan in Europa League con due capocciate. Lui che indossa il numero 23 in onore di Marco Materazzi. E proprio l'ex nerazzurro ha parlato del romanista alla Gazzetta dello Sport.

Si ricorda la prima volta che l'ha incontrato?
"Giocava a Perugia, altra cosa che ci unisce. Mi chiama Renzo Luchini, un leggendario massaggiatore, e mi fa: "Qua c'è uno che impazzisce per te, sei il suo idolo e si è pure tatuato il 23". Sono andato a incontrarlo, gli ho portato la maglia e da lì è nato tutto: ho visto una luce speciale. Ora è romanista, ma a quei tempi per lui esisteva solo l'Inter...".

In cosa consiste quella luce?
"Nel fatto che tira dritto per la sua strada. Anche se crea controversie, fa discutere e finisce per dividere, lui non cambia: i suoi tifosi lo amano, i rivali lo odiano, proprio come succedeva a me. È una dote, significa essere veri. E poi è un ragazzo buono come il pane: mai confondere il campo e quello che succede fuori".

Concorderà, però, che il suo pupillo a volte è un po' spigoloso, anche se è migliorato molto.
"Quello è carattere, qualcosa difficile da cambiare. Ma si matura col tempo e riuscire a correggere certi errori è segno di intelligenza. Non parlatemi, però, della bandiera sventolata dopo aver vinto il derby: quello è uno sfotto che finisce li, inutile ingigantirlo. E avrei detto lo stesso anche se un giocatore laziale lo avesse fatto a lui".

Nella difesa titolare della Nazionale all'Europeo Mancini sì o Mancini no?
"Cominciamo col dire che siamo messi bene, abbiamo ottimi centrali. Gianluca ha perso il treno della convocazione per l'altro Europeo che avrebbe meritato. Quella è stata la delusione più grande, ma li ha trovato la spinta per risalire. Io in Germania lo vedo titolare, accanto ai "nostri" Acerbi e Bastoni".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 13 aprile 2024 alle 09:24 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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