Tra gli spettatori d'eccezione della partita di ieri sera di Dortmund c'era anche il presidente dell'Inter Beppe Marotta, osservatore speciale della prova dell'Italia e dei giocatori dell'Inter in azzurro. Sicuramente, riferisce Tuttosport, il numero uno nerazzurro ha avuto di che rallegrarsi della prova di Nicolò Barella e soci, visto che, nel bene e e nel male, il copione del match contro l'Albania lo hanno scritto loro: "Hanno fatto (quasi) tutto gli interisti. Nel bene e pure nel male, come è apparso evidente pure sul gol dell’Albania preso appena 23” dopo il fischio d’inizio (record - di cui non andare certo fieri - nella storia dei campionati europei) per un infortunio di Federico Dimarco che, su rimessa laterale, ha consegnato il pallone a Nedim Bajrami. Una smorfia lì ha trasfigurato il volto di Marotta, alla prima uscita ufficiale in uno stadio come presidente dell’Inter. Con quattro suoi giocatori titolari nell’esordio azzurro agli Europei (sarebbero stati cinque se Francesco Acerbi non fosse finito ko causa pubalgia), è stato quasi un atto dovuto".

Dopo lo shock iniziale, Marotta si è divertito con gli interessi grazie alle reti di Alessandro Bastoni e Nicolò Barella: "Per il vice-capitano dell’Inter - subito riproposto titolare da Luciano Spalletti - si è chiusa così in gloria una settimana da urlo, in cui è stato  annunciato pure in pompa magna il suo rinnovo fino al 30 giugno 2029 . A chiudere il cerchio, il palo centrato, sempre nel primo tempo, da Davide Frattesi che in nerazzurro resta giudiziosamente in fila dietro a Mkhitaryan, mentre in Nazionale è titolare fisso anche perché Spalletti apprezza assai le sue qualità di incursore. La scelta di affidarsi al blocco nerazzurro ha dato i frutti sperati, considerato che l’Italia - specialmente nel primo tempo - ha mostrato trame di gioco che si vedono soltanto nelle squadre di club e non così frequentemente in Nazionale (emblematica l’azione che ha portato al gol dell’1-1 con Bastoni liberato dai blocchi e dai movimenti dei compagni sul cross di Lorenzo Pellegrini che sapeva a occhi chiusi dove avrebbe trovato il compagno). Marotta, da sempre convinto della teoria per cui chi vuole costruire una squadra da scudetto deve necessariamente puntare su un blocco italiano nello spogliatoio (così aveva fatto pure alla Juventus) ha visto premiate le sue idee con i campionati conquistati da Conte prima, Inzaghi poi e ha reso pure un bel servigio alla causa azzurra". 

Sezione: Rassegna / Data: Dom 16 giugno 2024 alle 11:45
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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