L'Inter ha svestito i panni della nobile è si è "sporcata le mani" come aveva chiesto di fare il suo allenatore in conferenza stampa. Cristian Chivu cerca una squadra anche bella esteticamente, ma questo non può significare non leggere i momenti che ti si presentano come l'altra sera contro il River Plate, quando gli argentini l'hanno messa sullo scontro, fisico e verbale. E il romeno ha apprezzato.

"C’è stato un tempo in cui un ammonito nerazzurro finiva presto o tardi in panchina, come se avesse pescato la carta sbagliata al Monopoli, mentre ieri Bastoni, con un cartellone giallo appeso al collo, è rimasto in campo fino alla fine, nonostante il rischio alto di finire dentro a qualche rissa: non c’erano molti cambi possibili, la rivoluzione silenziosa di Chivu la scorgi anche così", scrive la Gazzetta dello Sport.

Un cambio di atteggiamento, ma non solo. La rosea sottolinea anche alcune modifiche sostanziali. "Gli indicatori del pressing sono diversi, più alti, rispetto alla media stagionale. Per quanto possibile, la consegna è andare a “prendere” gli avversari più su e cercare le punte con un pensiero più verticale: Asllani, ad esempio, sta facendo un buon Mondiale nelle terre di Calha, spargendo giocate di prima per gli attaccanti davanti a lui - si legge -. Il fatto che, col River, Lautaro non soffrisse di solitudine, ma assieme a lui ci fosse Pio a proteggere la palla da centravanti fatto e finito, ha aiutato a seguire la trama".
 

Sezione: Focus / Data: Ven 27 giugno 2025 alle 11:16 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
vedi letture
Print