Dopo la 'semplice' Milanese e "l'abbordabile" Lugano, l'Inter ha dimostrato di esserci anche di fronte "a un Monaco più avanti come condizione". Una gara che non ha portato la vittoria ma il pari ottenuto contro i detentori della medaglia di bronzo della Ligue 1 "dimostra che la strada è quella giusta". Non solo per la rimonta, ma anche e soprattutto perché "il risultato è maturato con pochi titolari in campo e con i nazionali, entrati nell'ultima mezzora, a corto di allenamenti". 

Non è mistero che i nerazzurri hanno faticato non poco nei primi 30 minuti di gioco durante i quali sono stati messi alle strette dalle ripartenze dei francesi che vanno in doppio vantaggio prima di subire il tap-in nel finale del primo tempo di Gagliardini e il gol del pari di Asllani dopo un'ora. "Giusto così perché, nonostante il tecnico di Piacenza abbia dovuto schierare una difesa improvvisata e chiaramente in difficoltà, la squadra non ha mai mollato" si legge sul Corriere dello Sport che spezza anche una lancia a favore di Romelu Lukaku: "Quando avrà una condizione migliore, le cose cambieranno e la pericolosità offensiva sarà maggiore. Intanto Big Rom ha confermato di essere un punto di riferimento nell'economia della manovra interista. Basta aspettarlo un po'". 

Il Monaco doveva essere l'avversario più tosto finora e i pronostici non sbagliavano, ma nel più alto momento di sofferenza, arrivato dopo il 2-0, l'Inter ha dato modo di far ben sperare nei suoi mezzi: reazione psicologica e tattica quella che Inzaghi ha visto inscenare dai suoi. Ad Asllani è stato chiesto il compito di abbassarsi e impostare in modo da liberare le incursioni di Dimarco, "letale quando partiva palla al piede" si legge a proposito dell'ex Verona. "A tratti è sembrato di rivedere l'Inter 2021-22 anche se Mkhitaryan e Gosens sono lontani dalla migliore condizione" e il paragone con Calhanoglu e Perisic risulta, ad oggi, azzardato. "L'1-2 firmato da Gagliardini, seguito da una traversa colpita da Martinez su cross di Dimarco, è stato comunque il giusto premio e all'intervallo la gara era apertissima perché Inzaghi aveva in panchina più frecce rispetto a Clement". Poi arriva Asllani, "già idolo degli interisti, che ha firmato il 2-2", consegnando alla gara il risultato più giusto che all'Inter, con le dovute proporzioni, può profumare di successo.

Sezione: Rassegna / Data: Dom 17 luglio 2022 alle 09:45
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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