Vigilia della finale di Champions League e la Gazzetta dello Sport ha intervistato Fabio Capello, che si è soffermato soprattutto sul grande lavoro degli allenatori italiani in questi anni.

Nessuna scuola ha vinto tante Champions quanto la nostra. Perché?
"Perché tatticamente siamo sempre stati molto bravi. Capiamo il rivale e prepariamo la partita meglio degli altri, anche se non abbiamo la squadra più forte".

Oggi però la scuola di riferimento è tedesca...
"Sicuramente i tedeschi hanno portato qualcosa di nuovo. Soprattutto Klopp e Tuchel: hanno evoluto il pressing alto che Guardiola faceva con il Barça. Con la differenza che loro poi vanno subito in verticale".

Rispetto a quella tedesca. la nostra scuola non ha oggi un’identità comune.
"Proprio così. Ci sono tante correnti e idee. Qualcuno pensa che il bel gioco sia passarsi la palla venticinque volte, con il portiere che la tocca più del centravanti: invece l’effetto è far addormentare al gente. Siamo forse rimasti in mezzo al guado, ancorati al guardiolismo di quindici anni fa. Ma ci sono giovani che per fortuna si ispirano alla scuola tedesca".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 27 maggio 2022 alle 11:02 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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