Leandro Cantamessa, per tanti anni avvocato del Milan, non è sorpreso dall'esito del processo plusvalenze. "Conosco bene la materia dal momento che anche il Milan con l’Inter nel 2008 finì nel mirino della magistratura per la medesima accusa di reato e fu assolto perché il fatto non costituisce reato. Il problema è semplice: se manca un parametro di riferimento per il valore di un giocatore non è possibile asserire che il prezzo sia lecito oppure illecito. Si può solo prendere atto, non si scappa. Ero certo che finisse così. Del resto o si formulano tabelle stabilendo che per una determinata tipologia di giocatori si fissano prezzi oltre i quali o sotto i quali non si può andare, oppure ogni procedimento è destinato a terminare con questo esito".

Difficile capire se questa sentenza potrà essere presa come spunto dai club per andare avanti sulla stessa linea. "Non posso prevedere se in futuro non ci saranno più processi sui medesimi illeciti ma anche qualora si verificassero il finale giusto non può essere che questo. Si può condannare un club per aver pagato troppo un giocatore che non valeva niente? Ma come si fa a stabilire a priori? Il discorso cambia solo se una delle persone coinvolte confessa di aver agito con dolo in tal senso".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 16 aprile 2022 alle 12:02
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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