HANDANOVIC 8 – Trenta minuti da spettatore non pagante non gli tolgono la concentrazione: la doppia parata su due colpi di testa di Ivanov nello spazio di un minuto vale da sola il prezzo del biglietto. E con due riflessi da tigre dice due volte no a Stefan Scepovic. Non può nulla sul gol di Tomic, ma fino ad allora tutto il Partizan ha finito con lo schiantarsi contro il muro di questo ragazzone di ghiaccio.
JONATHAN 6 – Prova ad arrangiarsi facendo le cose semplici, a tratti quelle rudi. Quando prova un numero Markovic gli porta via il pallone in un lampo. Anche lui cerca di rendersi pericoloso, ma si vede che non è un attaccante. A risultato acquisito si rende protagonista di qualche chiusura importante, ma la sensazione è che continui a galleggiare in un limbo indefinito. Bruciato da Tomic in occasione del gol della bandiera serba.
SILVESTRE 6 – Il grande atteso della serata non risponde almeno inizialmente come ci si attenderebbe da un giocatore chiamato a dare risposte importanti. C’è ancora un deficit di insicurezza, con Juan Jesus l’intesa latita molto. Guadagna un pizzico di fiducia in più nella ripresa, specie quando si tratta di spazzare l’area. Prende un giallo per un falletto in area, ma la reazione di Mitrovic al contatto è degna di una scuola di teatro.
JUAN JESUS 6 – Il primo pallone dalle parti di Petrovic lo scaraventa lui al minuto 12, una conclusione senza pretese. Ottimi disimpegni in difesa finché Ivanov non gli balza in testa costringendo Handanovic ai super-interventi. Rischia ancora sull’affondo di Scepovic. Non inizia bene la ripresa, quando tiene in gioco Miljkovic che solo davanti ad Handanovic mette in mezzo consentendo un rocambolesco salvataggio. Giusta l’ammonizione presa.
NAGATOMO 6,5 – Primi minuti di ordinaria amministrazione, poi Vermezovic gli pone davanti il pericolo ambulante di nome Markovic per un duello a tutta velocità nel quale il nipponico non gli concede nemmeno un centimetro. La sua è stata davvero una prova molto interessante, il cambio dopo l’intervallo può essere interpretato come un tentativo di strategia contenitiva delle risorse. DAL 45’ PALACIO 8 – In 5 minuti fa vedere più di quanto ha fatto vedere tutta l’Inter in un tempo: entra e strappa il primo giallo dell’incontro ad Ostojic, poi salta un uomo e mette un gran pallone in mezzo, infine si trova lì dove deve sull’assist di Guarin e porta i nerazzurri in vantaggio. E dopo qualche piccolo brivido, sigilla il punteggio con uno scatto felino a punire un Partizan sbilanciatissimo. E solo un riflesso di Petrovic su assist di Cassano gli nega l’hat-trick. Otto gol fatti in nemmeno dieci partite effettive: signori, this is Trenza!
ZANETTI 6 – Dribbling di classe dopo pochi minuti di gioco, insieme al suo fidato braccio destro Cambiasso fa da anemometro per il gioco dei nerazzurri. Senza troppi lampi, con molto ordine. Anche se forse era un po’ svagato al momento dello scatto di Miljkovic.
GUARIN 7,5 – Esegue davvero bene il suo lavoro di pressione a centrocampo, soprattutto è quello che appena ha un metro di spazio cerca immediatamente la conclusione in porta. Nel finale del primo tempo però perde lucidità creando degli imbarazzi. Ripresa da tornado: sua la grande iniziativa che porta Palacio a segnare il gol del vantaggio uccellando l’ingenuo Medo prima e Ivanov poi. Chiude i conti insieme al Trenza con quello splendido lancio ad avviare la cronometro individuale con la quale l’argentino trova il gol dello 0-2. Meriterebbe il gol per l’abnegazione: ci pensa Cassano a fornirgli la palla giusta.
MUDINGAYI SV – Dopo Pirlo, gli tocca il compito di provare ad arginare Markovic, che però dopo pochi minuti lo lascia sul posto e parte via. Purtroppo un problema all’adduttore lo costringe a lasciare il campo tra le lacrime. DAL 14’ GARGANO 6 – Fatica un po’ a registrare l’intesa coi compagni, perde a fine primo tempo una palla che solo la scarsa precisione di Medo rende innocua. Grinta e fiato ok, anche un paio di ottimi recuperi, ma i fraseggi non sembrano essere il suo forte.
CAMBIASSO 6 – L’uomo di ordine e di governo, che scioglie le situazioni scabrose e detta ritmi e azioni. E’ stranamente timido sotto porta, sprecando due azioni che potevano essere interessanti. Stramaccioni per far respirare Pereira lo porta in mezzo alla difesa dove in fase di chiusura si fa sentire sempre.
PEREIRA 6 – Inizialmente arriva sempre con un decimo di secondo di ritardo vanificando le iniziative dei compagni. Poi tende ad innamorarsi troppo del pallone, anche se spinge parecchio sulla corsia di sinistra, a volte non assecondato dai compagni. In fase difensiva però patisce qualcosa e Strama lo riporta più avanti, dove riesce a fare le cose migliori.
LIVAJA 5,5 – Un indicatore di quanto sente il match? Quindici secondi ed ecco un fallo pesante su Medo. Generosamente rincula fino anche alla propria area di rigore (diventando protagonista anche della rocambolesca azione sciupata dal Partizan a inizio ripresa), ma lì in avanti di palloni ne vede pochi. Quando ne ha di buoni pecca spesso di egoismo. DAL 77’ CASSANO 6,5 – Il tempo di trovare uno spunto egregio a servire Palacio che non trova il tris per l’opposizione di Petrovic e di servire l’assist vincente a premiare l’incursione di Guarin.
ALLENATORE: STRAMACCIONI 7 – Non strafare. Questo sembra essere l’imperativo di quest’Inter che forte del risultato di Baku gioca tranquilla, conscia del fatto che basta un punto per qualificarsi. Primo tempo quasi soporifero, con i brividi concentrati nel duello Ivanov-Handanovic con lo sloveno che sfodera due interventi capolavoro. Tanto, ci pensa Palacio a sistemare le cose col suo uno-due. Nell’ultimo quarto di gara, fa le prove generali in vista della gara con l’Atalanta con il passaggio alla difesa a tre. Record di vittorie consecutive in trasferta, qualificazione in tasca, vento sempre più in poppa.
PARTIZAN BELGRADO: Petrovic 5,5; Miljkovic 5,5, Ostojic 5, Ivanov 5,5, Lazevski 5; Medo 4,5 (55’ M. Scepovic 5), Smiljanic 5; L. Markovic 5,5, Ilic 5,5 (29’ Jojic 5,5), Tomic 6; S. Scepovic 5 (69’ Mitrovic 5,5). Allenatore: Vermezovic. 5
ARBITRO: PEREIRA GOMES 6,5 – Partita tutto sommato liscia che dirige senza particolari problemi. Appaiono tutte corrette le decisioni prese.
ASSISTENTI: FERREIRA SANTOS 6 – BAPTISTA TOME’ 6,5
ASSISTENTI DI PORTA: TABAORDA XISTRA 5,5 – MOREIRA MIGUEL 6
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