Intervistato da Fanpage, l'ex attaccante dell'Inter Aldo Serena ha raccontato alcuni aneddoti della sua carriera, inevitabilmente legati all'Inter. 

Il gol più bello messo a segno:
"Quello segnato quando avevo 18 anni in Inter-Lazio nel 1978. È stata la mia prima grande soddisfazione, è come se si fosse aperto un mondo".

Sul rigore fallito contro l'Argentina a Italia '90:
"Il rigore di Italia '90 è il punto più basso. Ho toccato il fondo della mia carriera sportiva. Non ne avevo battuti in allenamento e nemmeno ero tra i rigoristi. Ricordo che ero a terra e mi sono rilassato aspettando i compagni che li calciassero. Vicini mi disse che non aveva nessuno e che, a parte Donadoni, non aveva più calciatori. Non potevo rifiutare, avevo 30 anni, mi aveva convocato e per riconoscenza ho tirato. Ma avevo perso il controllo di me stesso, facevo fatica a stare in piedi, le gambe un po' ballavano, a stento riuscivo ad avvicinarmi all'area. Ho avuto quasi un attacco di panico. Ho pensato anche che questa cosa se fosse successa ancora sarebbe stata un bel problema, invece non è successa più e quell'esperienza mi ha aiutato".

Gli allenatori più importanti:
"Chi ti vuole e ti porta da un'altra parte è quello che ti stima non solo come calciatore. Da questo punto di vista per me Radice e Trapattoni mi hanno dato molto. Sono molto legato a loro che avevano l'umanità come matrice comune. E dico anche Bearzot perché aveva un'educazione umanistica e cercava nel contatto coi calciatori non solo la qualità tecnica ma la volontà, l'umanità, l'intelligenza, la capacità di capire come si sta in una squadra".

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      Sezione: News / Data: Dom 30 luglio 2023 alle 18:04
      Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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