Mario Sconcerti propone la sua visione del derby milanese sulle colonne del Corriere della Sera. "L'ultimo derby di Berlusconi e il primo di proprietari cinesi arriva come un respiro sospeso. Nessuno tra interisti e milanisti sa bene il pensiero dei nuovi padroni. Se Milano sia un affare per cui spendere, se voler guadagnare significhi soprattutto investire, o se ci siano sentimenti brevi, quelli che scompaiono appena arrivano i primi conti. È una situazione così complessa, così imprevedibile fino a pochi anni fa, che quasi tutti finiscono per non prenderla sul serio. C’è un dato comune a Moratti e Berlusconi: entrambi hanno venduto perché stremati dai debiti fatti per costruire grandi squadre. Ma è giusto andare avanti. Tutto il grande calcio fa il tifo per Milano. Perché senza è in difficoltà".

"Nessuno è bravo senza soldi - continua Sconcerti -. Lo ha dimostrato alla fine lo stesso Berlusconi. Ma i soldi arrivano nel calcio dalla felicità, da un senso di indipendenza e di diversità, una forte identità comune. Se viene meno questa felicità, i soldi mancheranno sempre.Siamo felici oggi noi che ci avviamo allo stadio? Sinceramente non lo so. Continuiamo a giudicare con i nostri valori squadre e società che sono davvero di altri. Forse è un salto troppo grosso o forse è soltanto presto. Ma alla fine dopodomani, pur dentro una sola partita da tre punti, sarà soprattutto questo che cercheremo di capire negli occhi dei cinesi e della gente. La pensiamo allo stesso modo? Abbiamo gli stessi scopi, gli stessi desideri? Saremo felici e imprudenti alla stessa maniera? E, se ha un minimo di testa, tutto il resto del calcio dovrebbe trattenere lo stesso respiro dei tifosi a San Siro".

Sezione: News / Data: Ven 18 novembre 2016 alle 10:39 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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