Dalle colonne del Corriere della Sera, Mario Sconcerti analizza così la conferenza stampa di Antonio Conte: "Il primo Conte è un po' pieno di frasi scontate, ma su una cosa ha ragione: il primo anno è il più difficile. Perché parti indietro, devi valere venti punti in più e non c’è niente che ti dia la certezza di averli acquistati. Alla Juve quando cominciò Conte aveva attaccanti normali (Vucinic, Matri, Quagliarella, un Del Piero al tramonto), ma costruì un centrocampo fortissimo con Vidal-Pirlo-Marchisio. L’anno dopo sostituì Marchisio con Pogba. Il jolly era Giaccherini. Quel primo scudetto è stato forse il più qualificante perché la Juve non c’era ancora, un anno prima era arrivata settima con 58 punti. Conte al mercato aveva avuto Pirlo gratis, Elia, Estigarribia, Vidal, Vucinic, Lichtsteiner: un mercato intelligente, ma appena normale. Mi sembra stia accadendo adesso la stessa cosa. L’Inter è più avanti della prima Juve di Conte. Il suo mercato per ora si è visto poco, ma non cerca colpi a sorpresa, cerca solo giocatori adatti a un compito. Si cacciano i top player che sono fuori sintonia. E non è un lusso, è una necessità. Conte cerca in ogni giocatore un undicesimo del gioco che gli serve. È la somma che fa la squadra. Al contrario di quel che pensa, Conte cerca più tanti io che un solo noi. Quello viene dopo. L’Inter sarà subito una squadra forte, molto competitiva".

Sezione: News / Data: Dom 07 luglio 2019 alle 22:36
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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