Sette anni fa, nel 2003, lo aveva preso l’Inter dopo averlo visto segnare 20 reti in 39 presenze con la maglia dell’Universidad De Chile. A Milano però non hanno mai creduto in lui, e meglio non hanno fatto a Verona dove l’attaccante è stato per sei mesi con indosso la maglia del Chievo Verona, solo sei presenze e in queste nemmeno una rete.

Nel 2004, dopo altri sei mesi fallimenti a Vigo con la divisa del Celta, decide di “liberarsi” dell’Inter andando in Portogallo. Anche il lusitano però non suona bene con il cileno che con lo Sporting va in rete soltanto 5 volte su 20 presenze totalizzate in una stagione e mezzo. E mezzo perché l’altra metà l’aveva fatta di nuovo in Spagna, a Santander con 13 presenze e una rete.

L’Inter sembrava averci visto bene non valorizzando il calciatore, questo almeno fino alla stagione calcistica 2009-10, alla quale Mauricio era arrivato dopo altre esperienze fallimentari, nell’ordine quelle dell’Hearts in Scozia, di nuovo dell’Universidad De Chile, ancora dell’Hearts, del Vasco Da Gama, ed infine dell’Apollon Limassol.

Nell’estate del 2009 un periodo di prova a Grosseto, fosse andato male per lui vi era comunque il Perugia in Prima Divisione, il veterano tecnico Elio Gustinetti nell’attaccante cileno aveva trovato del talento però, e così Pinilla nella rosa del Grosseto. Stagione strepitosa con 24 reti segnate in 24 presenze, la media di una rete a partita. Per Pinilla significava riscatto.

In Toscana una sola stagione, poi una discesa ed una salita, la prima geograficamente parlando da Grosseto a Palermo, la seconda calcisticamente parlando e quindi ben più importante dalla Serie B alla Serie A. A Palermo dovrà giocarsi il posto con l’esperto Massimo Maccarone per sostituire in maniera degna il partente Cavani. In rosanero puntano su di lui, lui punta a confermarsi.

Sezione: News / Data: Sab 12 giugno 2010 alle 22:00
Autore: Giacomo Uccheddu
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