Felice Natalino, giovane promettente dell’Inter e del calcio italiano, deve aver provato una grande emozione esordendo domenica scorsa a San Siro. Anche se probabilmente le gambe hanno tremato un po’, il ragazzo ha dato vita a una bella prestazione che fa ben sperare per il futuro. Il giovane (classe ’92) ha concesso un’intervista a Roberto Scarpini in cui racconta le sue sensazioni.

Felice, domenica c’è stato il tuo esordio. Come è andata?

E’ andata bene, anche se ho provato una grande emozione! Ma penso che sia normale..

Tu arrivi dalla Calabria, com’è iniziata la tua carriera?

A livello regionale ho iniziato nella squadra del mio paese, la Virtus Sambiase. Poi ho giocato nel Crotone le Giovanili, i Giovanissimi e un anno di Allievi, poi sono passato agli Allievi Nazionali dell’Inter.

Tu ti sei dovuto allontanare dalla tua regione e dalla tua famiglia molto presto. E’ stato difficile?

I primi mesi sono stati i più difficili. Poi però avere vicino ragazzi che sono nella tua stessa condizione avere gli uomini della società che ti aiutano, rende le cose più facili. Alla fine ti abitui. Penso che per raggiungere alti livelli si devono fare dei sacrifici.

Chissà quando tornerai a casa dopo questo esordio..

Sì, mi hanno già fatto i complimenti con telefonate e messaggi. Quando torno passo molto tempo con i miei parenti e trovo sempre il tempo anche per gli amici.

Alcuni parenti sono venuti a trovarti anche quest’estate a Toronto..

In realtà sono andato io a trovarli: ho alcuni parenti che vivono là da anni. E’ stato bello perché mi hanno anche visto giocare.

Torniamo a domenica: torni negli spogliatoi e il mister cosa ti dice?

Mi dice: “Scaldati che entri subito”..

In quel momento cos’hai provato?

Ho cercato di stare calmo, almeno ci ho provato ma essere emozionati in quei momenti è normale. Entrare a San Siro e giocare con grandi campioni non è da poco.

Lucio e gli altri cosa ti dicevano in campo?

Beh, di stare tranquillo e poi appena c’era l’occasione mi davano consigli magari sulle coperture e io li accettavo molto volentieri.

In questo periodo tu e i giovani passate continuamente dalla Primavera alla prima squadra. E’ difficile prepararsi così?

Io appartengo alla Primavera e quindi è ovvio che sono concentrato quello ma allenarmi con la prima squadra è un onore e io e i miei compagni ci teniamo a far bene anche qui.

Fai già parte dell’Under 21 e tutti parlano di una grande carriera per te. Cosa provi sentendo questi commenti? Paura? Orgoglio?

Entrambi, ma io sono un tipo molto tranquillo, cerco di tenere i piedi per terra perché credo sia importante come per tutti i ragazzi della mia età. Se resti umile e fai bene quando ti chiamano, i risultati arrivano di sicuro.

Venerdì non si sa se giocherai ma si va a Roma, all’Olimpico: i grandi scenari affascinano..

Sì giocare in certi stadi è unì emozione grandissima ma ripeto, per ora penso a far bene con la Primavera poi se il mister avrà bisogno io sarò sempre a disposizione.

Primavera con la quale avrai due partite importanti, una di queste contro l’Atalanta in Coppa Italia…

In campionato non l’abbiamo ancora affrontata ma sappiamo che l’Atalanta è forte: l’ha dimostrato negli ultimi anni. Queste gare sono fondamentali per chiudere bene l’anno.

In cosa puoi migliorare nei tuoi ruoli: esterno destro e difensore centrale?

Come difensore centrale mi dicono che devo migliorare nella concentrazione e come terzino all’inizio c’è un po’ difficoltà a spingere, anche per timore. Ma penso che con l’esperienza e il tempo si può migliorare.
 

Sezione: News / Data: Ven 03 dicembre 2010 alle 09:10 / Fonte: Inter Channel
Autore: Barbara Pirovano
vedi letture
Print