Settimana di 'cameback' in Italia e per il mondo nerazzurro. Dopo il ritorno dell'Inter sul podio d'Italia, ritorna nel Bel Paese anche José Mourinho, che dalla prossima stagione erediterà la panchina della Roma del connazionale Fonseca. Due temi caldissimi che la redazione di Sky Sport commenta insieme al Principe Diego Milito, intervenuto in collegamento video. "Festeggiato lo scudetto dell’Inter pure io? Ma certamente. Sono molto felice per tutta la società, per i tifosi… Ci voleva che dopo undici anni l’Inter tornasse a vincere lo scudetto, siamo tutti felicissimi" ha detto in apertura l'ex bomber della Beneamata.
Pensavi ci sarebbe voluto così tanto tempo per vincere un titolo?
"Logicamente questo scudetto ci voleva dopo tanto tempo senza neanche lottare per lo scudetto. Una squadra come l’Inter ha l’obbligo almeno di provarci, per cui dico che è molto importante. Questo scudetto porta la Juventus alla fine di un percorso vincente dopo nove anni. È uno scudetto molto sentito e anche molto meritato".
Moratti diceva che si è tolto un po’ un peso. È così anche per voi?
“Credo che anche l’Inter si sia tolto questo peso tornando a vincere dopo tanti anni. Noi lo festeggiamo, è logico. L’Inter è una squadra e una società enorme e deve provarci sempre, quest’anno ci è riuscita e spero sia l’inizio di un ciclo vincente".
Conte quanto può somigliare a Mourinho e questa Inter alla vostra?
"A me non piacciono i paragoni, ognuno ha il proprio stile, la propria mentalità. Da fuori vedo un feeling enorme tra allenatore e giocatori che è una cosa importantissima per poter vincere qualcosa. Conte è un grandissimo allenatore, per quanto fatto finora, e come già detto spero l’Inter inizi un ciclo vincente, lo meritano i tifosi e la società".
Ti aspettavi che Lukaku potesse essere una sorda di tuo erede?
"Sì, siamo diversi ma a me non piace molto parlare dei singoli. Quando ci sono vittorie così importanti è sempre bene parlare del collettivo e questa è una vittoria del collettivo. Lukaku è stato importantissimo ma credo che dietro ci sia un gran gruppo come lo è stato all’epoca per me. È molto importante avere grandissimi compagni, io ce l’avevo e adesso credo ci sia. C’è Lautaro, ma anche Sanchez che quando è entrato ha sempre fatto bene".
Quanto è cresciuto Lautaro?
"Innanzitutto sono felicissimo per lui. L’ho visto e credo lo abbiamo visto tutti, è cresciuto tantissimo, ora è completo. Lo conosco da piccolo, ho grande stima per lui. È un grandissimo giocatore e una grandissima persona, la sua crescita mi rende molto felice. Ha ancora tanto da crescere ma credo già abbia fatto tanto".
Che emozioni provi a rivedere quei gol della finale di Madrid?
"Difficile da descrivere a parole ciò che provo ogni volta che vedo questi gol e risento quella telecronaca. Ho ancora i brividi, per noi è stato un sogno vincere quello che abbiamo vinto e fare ciò che abbiamo fatto. Non è stato facile e per questo ha grande valore. Abbiamo conquistato un sogno che avevamo da inizio stagione".
È vero che a Madrid avevate la convinzione di vincere quella finale?
"Sì è vero. Noi eravamo molto convinti di poter vincere. Poi c’era il Bayern che era una grandissima squadra con grandissimi campioni, avevano già vinto tanto, ma noi eravamo molto tranquilli. Dopo gli ottavi di finale col Chelsea, anche a livello simbolico e mentale gara molto dura, ci siamo resi conto di poter arrivare alla fine. Logicamente dopo Barcellona, abbiamo fatto fuori la squadra più forti del calcio in semifinale, sicuramente siamo arrivati a Madrid molto tranquilli sapendo di poterla vincere"
È vero - come ha fatto capire anche Conte - che vincere con l’Inter è diverso che vincere con altri club?
"Vincere è difficile ovunque nel calcio. All’Inter sì, è una società enorme che deve lottare sempre fino alla fine. Quando sono arrivato ho sentito che doveva arrivare la Champions, perché vincevamo lo scudetto da diversi anni, e per fortuna ce l’abbiamo fatta. Certo, per vincere quello che abbiamo vinto ci sono stati una serie di ingranaggi che combaciavano".
A chi hai mandato il primo messaggio dopo lo scudetto?
"A Pupi. Dopo la partita del Crotone l’ho sentito, era molto felice. Aspettava la partita dell’Atalanta, e dopo era molto contento".
Era molto felice?
"So come sente l’Inter lui, come tiene ai colori e al club. Lo ha dimostrato per tutta la sua carriera. L’amore che prova per l’Inter lo ha sempre dimostrato e in questi giorni così felici si nota…".
Mourinho cosa porta in uno spogliatoio?
"Innanzitutto il ritorno di Mou credo sia molto positivo per tutto il calcio italiano. Mi sarebbe piaciuto fosse tornato all’Inter ma noi vogliamo molto bene a José e vogliamo che faccia bene ovunque. Certo, ora ovviamente che non faccia bene contro l’Inter e il Genoa, ma gli facciamo un in bocca al lupo e, ripeto, è un ritorno che fa bene all’Italia".
Perché è così speciale il rapporto umano che Mourinho instaura con i giocatori?
"Lui è molto tranquillo, è un allenatore molto vicino al calciatore anche a livello umano. Questa vicinanza fa bene, sa gestire ogni momento e capisce i momenti dei calciatori. Questo è molto importante".
Perché è Special One?
"Per quello che ho detto prima, fa dare il 100% a tutti i giocatori, sa come gestire ogni situazione e credo che non sia una cosa che abbiano tutti gli allenatori e per quello dico che è uno dei migliori al mondo".
Roma piazza difficile… Ti aspettavi una rimessa in gioco così?
"Sinceramente non mi aspettavo che tornasse in Italia in questo momento, è stata una notizia bomba. Ma a lui piacciono l’Italia e il calcio italiano. Come già detto, speravo tornasse all’Inter dove tutti gli vogliono benissimo però credo che farà bene".
Ti piacciono i ritorni?
"Mah, io parlo da tifoso adesso… Mi sarebbe piaciuto rivederlo ancora una volta sulla panchina dell’Inter ma le cose vanno avanti, vanno così. Adesso facciamo a lui un grande in bocca al lupo ma non con Genoa e Inter".
Cosa ti riserva il futuro?
"Mah, vediamo. Per ora mi sto godendo la famiglia in questo anno particolare vista la situazione a causa del Covid. In futuro mi piacerebbe di sicuro tornare a riabbracciare alcuni amici a Milano. Spero di rivederci presto non appena si potrà".
Ti piacerebbe lavorare con Mourinho?
"Io ho una grande stima di lui, ma non lo so. Lui ha un grande staff immagino, non abbiamo mai parlato di una possibilità del genere".
Ti piacerebbe tornare a lavorare in Italia o all’Inter?
"Sì, io non scarto nessuna possibilità. Bisogna vedere. Ho un grandissimo legame con l’Italia, ma vedremo".
Ci sono attaccanti che ti piacciono?
"Ci sono grandi attaccanti a livello mondiale, giocatori come Lewandowski o Lautaro o Lukaku… Anche se sono diversi, credo siano giocatori fantastici. Ma ci sono anche grandi giocatori che dimostrano sempre il loro valore come Zlatan o Palacio, che è un mio grande amico e ha fatto una tripletta domenica… Ci sono tanti attaccanti che mi piacciono".
Dedica a questa Inter per lo scudetto?
"Innanzitutto un grazie a tutti i ragazzi che hanno conquistato questo scudetto molto meritato. Ai tifosi cosa posso dire? Mi hanno dato tantissimo, sarò sempre in debito con loro. Continuano a mandarmi messaggi dopo tanti anni, per me questo ha grandissimo valore. Il mio cuore sarà sempre a Milano, nerazzurro. Sono felice per loro dopo tanti anni".
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