In vista di Italia-Svizzera di oggi, la Gazzetta dello Sport ha intervistato Sandro Mazzola. Ecco le sue dichiarazioni.

Chi dell’Italia di oggi potrebbe emulare il Mazzola di ieri?
"Ah, tra attaccanti e centrocampisti siamo messi molto bene. Ci sono inventori, giocatori di classe. Insigne, Berardi, certo. A me però piace soprattutto Belotti. Sa essere imprevedibile, sa creare situazioni favorevoli allo sviluppo dell’azione, si sposta con intelligenza. È il mio preferito".

Questi azzurri possono emulare voi campioni del 1968?
"Sì, le premesse ci sono perché guardando i rivali non vedo formazioni così capaci di muoversi con velocità e pericolosità compattando le linee di centrocampo e di attacco. Il c.t. ha creato un bel meccanismo".

Da dirigente interista ha mai cercato il Mancini giocatore?
"E come no, ricordo perfettamente un appuntamento in stile 007 tra i monti alle spalle di Genova. Roberto arrivò in occhiali scuri, io lo aspettavo in auto nel bosco. Gli esposi il progetto di Massimo Moratti, mancava soltanto il suo genio per fare dell’Inter uno squadrone. Mancio mi chiese due giorni di tempo per rifletterci, ma rispose alle mie telefonate solo al terzo, di sera. Cioè dopo che Moratti mi aveva tempestato di “e allora cosa dice? Viene da noi?”. Purtroppo la risposta fu un cortese ma fermo no: “Ho parlato con Mantovani, la Samp non mi vende. Ringrazia Moratti".

Da un 10 all’altro: Rivera ha detto in tv di essere contrario al vaccino: lei cosa ne pensa?
"Che Gianni non avrebbe potuto dire niente di diverso, considerato che io alla radio avevo raccontato delle due iniezioni di Astra Zeneca. Vaccinarsi è fondamentale, ma può il capitano del Milan imitare o dare ragione a quello dell’Inter?".

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Sezione: News / Data: Mer 16 giugno 2021 alle 20:40 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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