Nel giorno del raduno della Nazionale di Roberto Mancini in quel di Coverciano, Gabriele Gravina parla così ai microfoni di TMW: "C'è molta serenità, stiamo vivendo questo momento con grande attesa - esordisce il presidente federale -: è il momento giusto dopo tre-quattro mesi di grande attività sportiva. Cominciamo a Udine, poi avremo il secondo appuntamento a Parma, subito dopo il Mondiale con la Nazionale femminile e la fase finale del campionato Europeo Under 21. Inizia una bellissima stagione di competizioni sportive, la speranza non può che essere votata all'ottimismo, i risultati potrebbero aiutare alcuni obiettivi di riforma su cui stiamo lavorando".

Che Nazionale vorrebbe vedere?
"Piena di entusiasmo, che riesca a raccontare una nuova storia a tutti i tifosi italiani. Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa e fare i complimenti a Mancini per aver interpretato correttamente la migliore delle nostre idee".

Si sente di fare promesse ai tifosi italiani dopo lo shock per la mancata qualificazione ai Mondiali? 
"Dobbiamo credere nel miglior risultato possibile, sapendo che abbiamo iniziato un nuovo percorso, sapendo che ci sono tantissime indicazioni positive da queste squadre. Dobbiamo alimentarle, coccolarle".

Il calcio italiano vive l'ennesimo periodo delicato per quello che è successo a Cagliari, quello che succede sui campi contro gli arbitri: non si vergogna un po' per quello accade?
"Devono vergognarsi i diretti interessati, noi siamo molto severi e attenti per queste minacce che arrivano da soggetti inqualificabili. Le risposte sono state tempestive e severe, accettiamo la sfida e vinceremo noi".

Nicchi ha parlato stamane di reddito di cittadinanza per gli arbitri e della possibilità di utilizzare al VAR arbitri e guardalinee esperti, dismessi per limite d'età.
"E' un messaggio importante, mi piace poco l'espressione reddito di cittadinanza perché mi dà l'idea di un assistenzialismo a cui io sono contrario. Gli arbitri hanno fatto una scelta, quella del professionismo, e ritrovarsi a 40 anni da un giorno all'altro senza il lavoro può essere pesante e l'idea di avere una separazione delle carriere è un altro segnale importante. Così come quella di avere a Coverciano una room control centralizzata".

Le piace il VAR associato a Coverciano?
"A me piace moltissimo, dobbiamo stare al passo con i tempi e Coverciano, che è il luogo della formazione, deve accogliere questa intuizione dell'AIA e lanciare questo tipo di percorso e progetto".

Certezza e velocità nelle scelte, accompagnano un progetto un po' farraginoso: c'è qualcosa da fare?
"E' un progetto ancora agli inizi, quando si parla di intuizioni, quello che ha detto il presidente Nicchi, credo che si voglia andare in quella direzione".

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Sezione: News / Data: Lun 18 marzo 2019 alle 20:39
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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