Diego Forlan sta deludendo, inutile girarci attorno. L'uruguaiano, colpito duramente dall'infortunio in nazionale a inizio anno, non si è più ripreso e l'Inter non ha mai potuto godere delle sue giocate. Lo stiramento (quasi strappo) patito con l'Uruguay l'ha messo fuori causa oltre due mesi, poi qualche altra ricaduta, una condizione mai recuperata appieno, i fischi di San Siro e l'inconsistenza in campo mista a poca tranquillità. 

"Di tutti gli attaccanti arrivati all’Inter con grandi aspettative nell’era moderna (gli risparmiamo dunque il confronto con i Rambert e i Keane, ma pure con la «trivela» Quaresma, che punta non era), il Cacha è quello con la media gol più misera - scrive oggi la Gazzetta -. Nello stesso ambiente interista non sanno più come commentare la situazione. Perché risulta che Diego in settimana si alleni alla grande, mapoi alla domenica si presenta il suo sosia sfigato. Con una media di 0,10 gol a gara (quelli a Palermo e Catania, in 20 presenze stagionali), Forlan infatti ha fatto peggio di gente arrivata alla Pinetina come un crack e rivelatasi un flop. A partire da Giacomo Libera che nel ’75 scatenò un derby di mercato (costò 800 milioni di lire) per poi segnare 13 reti in 46 gare e diventare famoso per la vita notturna. Ma poi sono arrivati Pietro Anastasi, per cui fu sacrificata un’icona come Boninsegna. Quel Juary che ballò intorno alla bandierina per festeggiare un gol appena 4 volte in 36 uscite. Passando per Schillaci, eroe mondiale arrivato ormai spremuto; per Darko Pancev (da Scarpa d’Oro a idolo della Gialappa’s); per Hakan Sukur, recordman della Turchia, ma innocuo aMilano. Senza dimenticare Batistuta, Re Leone a Firenze e Roma, ma gattino da sofà in nerazzurro. E David Suazo, altro protagonista di un derby di mercato che sarebbe stato meglio perdere".

Sezione: News / Data: Mar 24 aprile 2012 alle 09:46 / Fonte: Gazzetta
Autore: Alessandro Cavasinni
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