Momento d'oro per Giovanni Fabbian, centrocampista di proprietà dell'Inter, che in questo avvio di stagione sta facendo parlare di sé grazie ai 4 gol segnati in dieci presenze con la maglia della Reggina, in Serie B: "Per (Filippo, ndr) Inzaghi, per la gente di Reggio, per la mia famiglia e per mio nonno Gabriele - racconta a Cronache di Spogliatoio l'ex canterano nerazzurro -. Mi dice sempre che ho realizzato il suo sogno di diventare calciatore. Negli anni Cinquanta giocava libero ed era anche bravo, così Nereo Rocco cercò di portarlo a Padova. Purtroppo disse di no. Essendo l’unico maschio in una famiglia di sette sorelle doveva badare alla famiglia".

Partito da Rustega, affinatosi al Padova, è volato a Milano dopo aver vinto il campionato Under 15: "Erano quasi trent’anni che il Padova non alzava al cielo quella coppa. Lì ho capito che il calcio sarebbe stato il mio futuro. Dai quattro agli otto anni ho giocato al San Domenico Savio, la squadra del mio paesino, poi mi sono trasferito al Padova. Ricordo ancora il gol del 3-0 realizzato in finale".

Insomma, Fabbian ha sempre avuto il gol nel DNA, infatti non ha impiegato molto tempo per trovare la sua prima gioia tra i professionisti: "L’ho capito soltanto dopo, impossibile spiegare l'emozione provata quando ho segnato al Sudtirol. Ho pensato a quando ho lasciato casa per andare all’Inter. Alle storie di mio nonno su Nereo Rocco. A mia sorella che vuole diventare giudice. A mio padre ‘malato’ di calcio e anche a quella frase di mia madre". 

Fabbian è un prodotto del florido vivaio della Beneamata: "La prima volta che ho varcato quei cancelli ero spaesato. Mi sono detto ‘beh, ora si fa sul serio’. Siamo sempre stati una bella squadra tra l’altro, l’anno scorso abbiamo vinto il campionato Primavera. Lì ho costruito amicizie che durano ancora oggi. Con Gnonto siamo stati compagni di banco a scuola. Era il più piccolo, ma anche il più forte. Un altro con cui ho legato molto è Casadei. L’anno scorso abbiamo condiviso l’appartamento, e in ritiro eravamo in camera insieme. Sarebbe bello fare una bella rimpatriata tutti insieme, magari durante il Mondiale. Vorrei andarli a trovare". 

Intanto, Fabbian fa le fortune della Reggina di Pippo Inzaghi dopo essere stato aggregato in prima squadra dal fratello Simone nella passata stagione: "Sono nato l’anno in cui ha vinto la Champions con il Milan, il 2003. Mi sta dando fiducia, gli devo molto. Inter? Quando arrivi lì ti rendi conto che giocheresti ovunque. Se mi avessero detto di mettermi i guanti sarei andato in porta, è ovvio. Barella mi ha dato diversi consigli. Quando li vedi in tv non ti rendi conto, ma poi dici ‘sì, è realtà'. Ho preso anche qualche randellata eh, ma quando capita stai in silenzio, ti rialzi e ricominci a correre". 

Alla fine della chiacchierata, Fabbian indica i suoi idoli calcistici: "Sto leggendo la biografia di Ibra 'Adrenalina'. Lui è sempre stato un riferimento, come Barella o Kroos. Spesso guardo i loro video su YouTube". 

Sezione: News / Data: Lun 24 ottobre 2022 alle 14:59
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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