Alessandro Calori, ex difensore e capitano dell'Udinese, ha accolto il ritorno di Zico a Udine a 39 anni dal suo arrivo. TuttoMercatoWeb l'ha intercettato per fargli qualche domanda di carattere generale sul momento poco felice del calcio italiano.

Come si spiega la crisi del calcio italiano con la Nazionale ancora fuori dal Mondiale?
"Prima di tutto sono d'accordo con Baggio quando dice che è assurdo che non venga dato di diritto alla Nazione campione d'Europa un posto al Mondiale. È una follia. Dopo tre anni d'imbattibilità e un Europeo vinto sembra tutto da buttare. Questi però siamo noi italiani: un popolo che si esalta e si distrugge in un attimo. È anche vero che non ci stiamo preparando al ricambio generazionale. Una cosa che succede anche nei settori giovanili. Se cresci dei ragazzi e poi non giocano fra i Professionisti rischi anche di perderli. Se tutte le squadre di Serie A facessero la seconda squadra con solo calciatori italiani, daresti modo di far crescere ai giovani e di entrare poi subito in prima squadra".

Ma i giovani di valore in Italia ci sono ancora?
"Ci sono, ma li facciamo diventare bravi troppo presto. Specie quando dopo un solo anno di Serie A inizia ad avere valutazioni da trenta milioni. Per avere quel tipo di valore devi affermarti e confermarti".

Qual è stato il livello della Serie A appena terminata?
"Il livello delle prime 5/6 squadre hanno giocato per vincere fino alla fine, a differenza degli altri anni dove chi vinceva si staccava presto. Questo deve far riflettere, anche prendendo in esame la stagione fatta da Abraham: al Chelsea lo scorso anno giocava pochissimo e oggi alla Roma viene esaltato e considerato un grande calciatore. Questo ci fa capire il livello e ci deve far riflettere".

Sezione: News / Data: Sab 04 giugno 2022 alle 16:45
Autore: Niccolò Anfosso
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