Dopo l'Inter è il turno del Paris Saint-Germain presentarsi in conferenza stampa per anticipare i temi della finale di Champions League di domani tra la formazione francese e l'Inter. Il tecnico Luis Enrique ha parlato così: ecco le sue parole raccolte dagli inviati di FcInterNews.it.

Queste partite sono facili da preparare, i giocatori sono già carichi.
"Credo che questa squadra sia abituata a disputare le finali, sono situazioni alle quali siamo abituati che abbiamo già vissuto, quindi la motivazione è molto importante ma siamo abituati".

Ha eliminato tre inglesi, ora vuole mandare a casa un'italiana. E' stato difficile adattarsi a una nuova cultura calcistica?
"No, la cultura calcistica è universale, ognuno gioca in base ai propri principi, ma durante il nostro percorso abbiamo giocato contro il Brest, tre inglesi, ora un'italiana. Conosciamo l'Inter, sappiamo quanto sia competitiva, conosciamo la serie A, è difficile togliergli il pallino del gioco e difendono molto bene".

Che aspettative ha?
"Vogliamo prepararci al meglio, è una finale e il risultato avrà un impatto sull'atteggiamento in campo delle squadre. Ci siamo preparati tutto l'anno per questo momento e cercheremo di giocare con le nostre forze".

Giocherete contro un modulo con due attaccanti.
"Cambia qualcosa per la preparazione, soprattutto quando si tratta di pressing per il posizionamento dei due giocatori dell'Inter. L'Inter fa girare bene la palla ma ci sono sottigliezze ma ogni partita fa storia a sé".

Che rapporto ha con il gruppo?
"L'armonia esiste fin dall'inizio, magari non l'avete voluta vedere. Io ho il mio modo di pormi ho smpre avuto un ottimo rapporto con i calciatori. Io sono la stessa persona sin dall'inizio non è cambiato niente in base a vittorie o meno. E i calciatori hanno sempre guardato il lato positivo, voglio che crescano come squadra ma è un mio obiettivo dall'inizio".

Lei che emozione prova 10 anni dopo la finale del 2015?
"Questa volta giochiamo contro un'italiana, sono situazioni diverse ma sono tranquillo, ho 10 anni in più, più esperienza, cerco di condividerlo con i miei calciatori perché hanno una grande opportunità di scrivere la storia, sarebbe qualcosa di inedito per il PSG. Voglio che non ci sia un eccesso di emozioni, adoro i miei calciatori ma penso che siamo pronti. Sia noi che l'Inter giocheremo al massimo".

Pensa che l'Inter sia più carica avendo perso la finale di due anni fa?
"Ci sono sempre due modi di interpretare la partita, è sempre difficile nel calcio prevedere l'esito. Credo che sia importante avere esperienza ma è comunque relativa. Ciò che ci rende forte in quanto squadra è un percorso difficile con tanti alti e bassi, abbiamo faticato e può essere un vantaggio perché siamo abituati a giocare queste finali. Siamo pronti, non abbiamo mai mostrato paura e non lo faremo domani sera".

La decisione su Dembelé è stata azzeccata ora è candidato al pallone d'oro.
"Ho una delle squadre migliori e gestire i calciatori è difficile per raggiungere determinati obiettivi. A volte ci sono discussioni, polemiche, a volte ci si sbaglia, non si ha sempre ragione ma durante il corso della mia carriera sono a mio agio con le decisioni prese".

Domani si affronta una difesa forte con tre centrali.
"Quando c'è questo blocco solido e c'è tanta densità ci sono pochi spazi, vale per ogni squadra con questo modulo. Noi siamo abituati, sappiamo trovare spazi, aggirare una difesa del genere. L'Inter ha tanti singoli di qualità sia dietro che avanti è per questo che è arrivata in finale due volte in tre anni. Questo renderà il compito difficile per noi. Magari si sblocca subito la partita ma se dobbiamo adattarci dall'inizio sono piuttosto ottimista".

La forza di Dembelé quest'anno.
"Sappiamo come crescere con questa mentalità cercando di giocare a livello individuale ma come squadra possiamo fare meglio, migliorare a livello collettivo e Dembelé è stato uno dei migliori: ha fatto assist, gol, ha lottato, un vero leader. Con l'esempio dimostra la strada da seguire, gli ho dato fiducia e ha dimostrato le sue qualità ma dobbiamo ora risolvere la partita collettivamente".

Con tanti titoli vinti, questo sarebbe il più importante a livello individuale?
"No per me la motivazione maggiore è far vincere la Champions la prima volta al Psg, sarebbe la prima volta per la squadra e la città e mi sento fortunto di essere domani in campo".

Sezione: L'avversario / Data: Ven 30 maggio 2025 alle 21:00 / Fonte: dagli inviati a Monaco, Domenico Fabbricini e Fabio Francesco Costantino
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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