Rita Guarino racconta il calcio femminile, la sua evoluzione e la storia personale nel mondo del pallone attraverso un video pubblicato sul profilo Linkedin dell'Inter. "Le giocatrici sanno qual è stato il percorso che ha portato il calcio femminile a trovare maggiore luce, quindi cerco sempre di ricordare il punto di partenza per non dimenticarsi mai da dove arriviamo. Non c'è futuro senza conoscere la storia. Cerco di trasmettere esperienza e valori che il calcio mi ha trasmesso, poi cerco di far vedere loro la meta da raggiungere", dice la coach di Inter Women.

Come sfida rappresentativa del percorso fatto in nerazzurro, Guarino sceglie una gara di quest'anno. "Alla terza di andata giocavamo a Vinovo contro la Juventus campione d'Italia, nel primo tempo siamo sotto 2-0. Ci guardiamo in faccia negli spogliatoi e le ragazze hanno vistosamente negli occhi la voglia di tornare a Milano con qualcosa in mano. Sanno che non è finita e che non hanno dato tutto. Ho visto la compattezza e la voglia di andare a riprendere la partita. E così è stato, usciamo da Vinovo con uno storico 3-3 che ha dato forti segnali di compattezza perché è un risultato voluto da loro. Erano tutte direzionate verso l'obiettivo di fare punti".

La storia di Rita Guarino parte da molto lontano, da quando era piccola. "A me piaceva competere per cui facevo ogni gara con entusiasmo. Approcciarmi al calcio è stato un passaggio che ha seguito quel naturale talento che era proprio dedicato al calcio. Italia-Norvegia 1991? Un ricordo indelebile. La mia prima presenza in Nazionale e a un Mondiale, a 9' dalla fine di un quarto di finale e faccio il gol del momentaneo pareggio. Mi vengono ancora i brividi, con lo stadio pieno e il fatto che quel gol valeva un risultato. E' stato significativo. Dietro c'erano giorni trascorsi a resistere. Siamo lontani da casa, alla prima esperienza, mai presa in considerazione. Era troppo facile gettare la spugna. Arrivato il momento l'ho colto al meglio, ho cavalcato l'onda buttando dentro tutte le energie che avevo per liberarmi del peso di quei giorni".

"Le bambine oggi - continua Guarino - hanno dei modelli e delle opportunità che prima non esistevano. Oggi si danno per scontate tante cose e si creano molte più opportunità. Da sempre, come tante colleghe abbiamo coltivato un sogno. Abbiamo avuto la fortuna di giocare in Nazionale e capire che al di là dell'Italia qualcosa si stava sviluppando. Sapevamo che anche in Italia ci sarebbe stato un cambiamento e continuare a investire in questo settore ti dava l'opportunità di rimanere in un mondo che ha fatto parte della tua vita. Quando giocavo mi preparavo anche al futuro per capire cosa potevo restituire allo sport. E' sempre stato un gioco delle parti che mi ha coinvolto sempre di più. Sono passata dal campo alla panchina con grande naturalezza costruendo il percorso. Anche quando giocavo ho cominciato ad allenare. Ero al top come calciatrice ma ho iniziato a pensare che dovevo restituire qualcosa. Il calcio significava molto e volevo trasmettere quel che imparavo alle generazioni successive. Avevo un paracadute pronto per atterrare su una panchina e sono molto felice del mio percorso".

Sezione: Inter Femminile / Data: Ven 17 marzo 2023 alle 12:14
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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