Massimo Moratti si è concesso ai giornalisti in mixed zone dopo dopo l'evento 'InterOttanta', che si è svolto al centro convegni 'Fondazione Stelline a Milano', e in cui ha ricevuto il riconoscimento 'Grandi Guglie della Grande Milano'. Argomento caldo il servizio di Report su Calciopoli: "Non ho visto la trasmissione, oggi ho visto qualche pezzettino e mi è sembrato che ci sia la volontà di tirare fuori un vecchio sogno e continuare a ripeterlo. Piccole bugie che non so se sono perdonabili nella vita. Ma comunque facciamo finta di niente e tiriamo avanti".

C'è qualcosa più di altre che l'ha infastidita?
"Il tentativo di mettere alla pari la situazione dell'Inter e quella della Juventus, che assolutamente non era così. Quando ti comporti normalmente e sei accusato da chi non si comporta bene della stessa cosa, dà molto fastidio".

Ha fatto riferimento a qualche piccola bugia.
"Ho sentito come vengono ricordate alcune cose, è una mancanza di classe, una notevole volgarità. Lasciamo stare".

Perché dopo tutto quello che è venuto fuori lei non ha mai pensato di chiedere i danni?
"Non ho mai avuto questa idea, forse sbagliando (sorride, ndr)".

L'Inter di oggi ha bisogno di grande coraggio domani. La associerebbe ad una sua Inter del passato?
"A me non è mai capitata questa differenza tra campionato e coppa. Andavano male entrambe (ride), devo dire che magari c'era un rendimento più normale in campionato, poi si arrivava agli ottavi, o ai quarti in Champions. La situazione oggi è strana, bisogna ripulirsi dall'intossicazione del campionato per presentarsi al meglio e fare una partita pulita, come all'andata, contro il Benfica".

Abbiamo sentito una sua recente intervista sugli investimenti che creavano delle aspettative, ora si crea un po' di mediocrità. A cosa faceva riferimento?
"Mi chiedevano come mai ci sono meno critiche ora rispetto alle vivacità dei commenti dei giornalisti della mia epoca. Non era una colpa, ma quando hai obiettivi importanti sai che puoi essere criticato con più facilità e questo puntualmente succedeva. Quando parti con obiettivi dubbi puoi raggiungere quelli importanti, ma giochi in una forma di mediocrità e hai meno rischio di contestazioni, critiche e così via".

Pensare al domani o oggi per programmare qualcosa dal punto di vista degli investimenti della proprietà. L'Inter è in difficoltà sotto questo aspetto. Ricorda momenti così preoccupanti alla sua epoca?
"In termini economici, è il riflesso in cui vive il mondo oggi. Lo dicevamo da anni che le grandi squadre sarebbero finite in mano dei grandi gruppi di investimento, non pensavo ai fondi. Quindi non c'è più l'aspetto della famiglia, ma non deve essere per forza negativa come cosa. Diciamo che ti consente meno possibilità di programmazione futura. E' diverso, bisogna vedere progettualmente quanto tempo si prefiggono i proprietari delle società".

Forte del cammino nelle coppe di Inzaghi, avrebbe resistito alla tentazione, con undici sconfitte in campionato, a proseguire con Inzaghi?
"Sapete benissimo che non avrei resistito (sorride, ndr). Assolutamente no. Il carattere non si cambia".

Possibilità di derby in Champions: è più desiderio e voglia di rivalsa rispetto a quello che è successo vent'anni fa. O è un 'no grazie, se trovo il Napoli sono più contento'"?
"Tutte e due. Da un lato c'è da dire: 'Va beh, allora finì con due pareggi, sbagliò un gol talmente facile a fine gara uno dei nostri che si sarebbe potuta vincere con facilità', dall'altra ripetere quel tipo di emozione e fastidio forse no".

Adesso è il momento dei fondi. Secondo lei c'è la possibilità che si faccia in futuro una marcia indietro, dando di nuovo spazio alla gestione familiare?
"No, con la quantità dei soldi che ci vuole per portare avanti una squadra di calcio non vedo con facilità questa soluzione. E' difficile poi ognuno utilizza a piacimento i propri dirigenti".

Un duo Moratti-Pellegrini lo vede possibile?
"No".

Thiago Motta lo vede come un profilo spendibile anche per la panchina dell'Inter, visto che l'ha avuto come giocatore?
"Era un giocatore molto intelligente, lo sta dimostrando automaticamente anche come allenatore. Per l'Inter non posso dire nulla, ma sta dimostrando il suo pragmatismo".

Sarebbe favorevole a un ritorno di Conte o Mourinho?
"Sono sempre favorevole ai cambiamenti che ti danno un po' di speranza, certamente sì".

Sembra che lei veda una realtà un po' depressa, un po' sconfortata.
"No, no, non è depressa e sconfortata. I risultati sono sconfortanti, poi io non so il clima della squadra. In Coppa dei Campioni sono bravi...".

Sono uscite delle intercettazioni di Bergamo dopo il servizio di ieri sera su Calciopoli. Vuole dire qualcosa, ha voglia?
"No, no, non ho nessuna voglia. Lui ha più memoria di me (ride, ndr)".
 

Moratti: "Calciopoli? Mancanza di classe e volgarità"
Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 18 aprile 2023 alle 20:04 / Fonte: Dall'inviato Mattia Todisco
Autore: Niccolò Anfosso
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