Qualche settimana fa Ranieri, a nostra specifica domanda, disse in conferenza stampa che in questa prima fase è importante solo far punti per ritornare in una posizione di classifica più consona, a gol e spettacolo si penserà dopo. Ecco perché non bisogna storcere troppo il naso di fronte a questo 1-0 "striminzito" strappato al Chievo senza mai realmente entusiasmare. L'Inter si è limitata a svolgere il suo "compitino", complice anche un Chievo mai realmente incisivo, ha controllato il risultato dosando anche saggiamente le forze, ma di fatto legittimato la vittoria.

UN'INTER DIESEL
L'Inter comincia la partita come un motore diesel: parte piano per poi crescere alla distanza. Si assiste così a una prima metà di primo tempo assolutamente sonnacchiosa e anonima, per vedere il primo tiro in porta occorre attendere il 18' quando Zarate non mette paura a Sorrentino con un rasoterra dal limite dell'area. L'Inter comincia a carburare solo dopo il ventesimo con azioni più manovrate e tiri dalla distanza che quantomeno cominciano a scaldare il pubblico del Meazza.

SALE IN CATTEDRA SNEIJDER
Ma ad accendere la luce ci pensa sempre lui, Wesley Sneijder, che dalla mezz'ora decide di caricarsi l'Inter sulle spalle e prima prova la mira dalla distanza, quindi impegna Sorrentino e all'intervento difficilissimo su calcio di punizione infine completa l'opera al 33' dal susseguente calcio d'angolo quando pennella sulla testa di Thiago Motta la palla dell'1-0:  primo gol dell'Inter a San Siro in questa stagione (sembra strano ma è proprio così). Ancora l'olandese 5 minuti dopo pesca Pazzini in area, ma il suo pallonetto finisce alto. La squadra comincia finalmente a girare, sempre senza forzare più di tanto, certo, ma fin qui basta a chiudere la prima frazione in vantaggio, grazie anche a un Chievo quasi mai pericoloso.

EMOZIONI CERCANSI
Neanche il secondo tempo regala grandissime emozioni al pubblico di San Siro, le due squadre continuano a limitarsi al compitino cercando senza troppa veemenza di trovare la via della rete: l'Inter si accende ancora solo quando Sneijder decide di prendere l'iniziativa, praticamente sparisce dal campo Zarate mentre Pazzini si batte come un leone ma riceve pochi palloni giocabili. Buona la spinta di Maicon, che più di una volta cerca anche la via del gol e colpisce persino una traversa, discreta quella di Nagatomo, col risultato che i nerazzurri controllano bene il risultato e pur senza strabiliare tengono agilmente in mano la partita.

LE CONCESSIONI DI RANIERI
Al punto che, nonostante il vantaggio minimo, Ranieri si rende conto che può concedere qualche libertà in più ai suoi, e così lascia a Maicon lo spazio per scendere e attaccare, di fatto il brasiliano spesso e volentieri si vede in zona gol e, come detto, colpisce anche un legno, consapevole del fatto che il suo distaccamento dalla zona difensiva non mette in difficoltà i compagni della retroguardia. Oppure concede riposo (mercoledì si gioca a Bergamo) a Sneijder e Pazzini, inserendo in loro vece Stankovic e Castaignos. Finalmente si rivede il giovane olandese che però si fa notare solo per un gol sbagliato in maniera clamorosa: praticamente un rigore in movimento. Se non gioca un motivo ci sarà...
Vittoria doveva essere e vittoria è stata contro il Chievo: un altro risultato sarebbe stato difficilmente sopportabile e così ora si può preparare il doppio incontro che, ancora una volta, attende i nerazzurri nei prossimi sei giorni: mercoledì a Bergamo, sabato a San Siro per la supersfida con la Juventus. Una settimana che si preannuncia già caldissima.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 23 ottobre 2011 alle 16:59
Autore: Domenico Fabbricini
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