"Vogliamo costruire a partire da oggi un'Inter ancora più forte. È la nostra sfida, dell'allenatore e di tutto lo staff del club". Parla così Erick Thohir ai microfoni di Inter Channel al termine dell'assemblea dei soci che ha sancito il nuovo assetto societario dell'Inter. "La finale Champions del 2016 a Milano? Stiamo pensando a dei punti di arrivo, uno potrebbe essere quello - afferma il nuovo presidente nerazzurro -. Ci attende un lavoro difficile, ma ora noi tutti dobbiamo guardare nella giusta direzione, concentrandoci sulla stagione che abbiamo davanti e su quello che accade ora. Lavorando tutti insieme possiamo tornare ad essere tra i migliori al mondo".

"Essere a capo dell'Inter è un sogno che diventa realtà, come ho già detto in conferenza - ribadisce Thohir -. La Serie A era molto seguita in Asia negli anni '80. Da giovani tifavamo per squadre diverse, io e i miei partners avevamo scelto l'Inter. Non avevo neanche immaginato di entrare a far parte di questa famiglia e addirittura diventarne il presidente. Per quanto riguarda il futuro vogliamo proseguire nel lavoro portato avanti in questi 18 anni dal signor Moratti. Questa è la cosa più importante".

Si parla anche di obiettivi: "È stata la prima cosa di cui ho discusso un paio di mesi fa con Moratti,nel nostro primo incontro a Milano. Vogliamo entrare a far parte dei dieci migliori club entro i prossimi 10 anni. Ma servono tre cose: dobbiamo vincere, giocare bene e mantenere in salute le finanze del nostro club. Partiremo da ciò che ha fatto Moratti sino ad oggi rispettando quelle che sono le tradizioni della società. Per questo è importante che Angelomario sia il vice presidente. Ora cercheremo di aggiungere nuovi tifosi in Asia, dove ci sono 2,5 miliardi di persone, e 250 milioni negli Stati Uniti. Sarebbe un modo per guadagnare maggiori ricavi. Questa squadra ha già delle fondamenta solide costruite da Moratti e in questi tre mesi dal tecnico Mazzarri, dobbiamo supportarla nei prossimi anni. Il business e lo sport sono due aspetti che devono crescere di pari passo in modo da consentire nuove vittorie per la squadra e la crescita del club".

Chiusura sulla possibilità di trasferirsi in Italia: "Quando io ho lavorato per il business l'ho sempre fatto con passione. Idem quando ho lavorato per lo sport. Qualcuno potrà pensare che è una debolezza, ma la passione è quella che mi porta ad andare al lavoro, a guidare un'azienda e così farò anche con l'Inter. Quando uno vive lontano non vuol dire che non è appassionato. Se non riuscirò a venire alle partite non significa che non ho passione. Anzi, d'ora in avanti l'Inter sarà ancora di più la mia passione, perché adesso sono una parte di questo club. In Indonesia alcune partite sono alle 2.45, ma io decido di svegliarmi, facendo una telefonata per supportare l'Inter. E ho preso anche un altro impegno: rendere l'Inter più sostenibile. L'ho preso con Moratti, con i miei nuovi partner e la famiglia Inter".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 15 novembre 2013 alle 20:20
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
vedi letture
Print