La Juventus ieri ha dimostrato che basta una serata storta per dire addio alla Champions League, non solo dal primo turno eliminatorio in avanti, ma anche nel girone di qualificazione. Due risultati su tre a disposizione non sono bastati ai bianconeri per non perdere a Torino contro il Bayern, che è stato superiore sotto tutti i punti di vista a una squadra che, fino a pochi giorni prima, si esaltava superando la capolista del campionato Inter e caricandosi di un (forse) avventato ottimismo. Nessun campanilismo, dispiace che l'Italia abbia perso una sua rappresentante in Europa e ora gli ambienti calcistici del nostro Paese che non si lasciando influenzare dai colori delle divise sperano che l'Inter si qualifichi stasera contro il Rubin Kazan e faccia parte dell'urna del prossimosorteggio di Champions League, assieme a Milan e Fiorentina. Guarda caso, sono gli stessi ambienti in cui si auspicava (sottovoce) una vittoria della Juventus nel derby d'Italia di sabato scorso, onde riaprire un campionato altrimenti già morto e poco interessante per il pubblico internazionale. Senza contare le conseguenze devastanti che avrebbe nel nostro ranking Fifa la perdita di un'altra squadra già al primo turno.

Strana la vita, stasera (tifosi avversari a parte, almeno quelli che non sono ancora sconvolti dalla serata di ieri) il calcio italiano farà il tifo per Mourinho, ma è un dettaglio trascurabile in casa nerazzurra, che ormai da qualche anno deve fare conto solo su sé stessa e non sul sostegno morale altrui. Contro i russi sarà così, non c'è altro risultato che non sia la vittoria, per quanto anche il pareggio può essere un esito accettabile per raggiungere l'obiettivo. Meglio non fare calcoli, da Kiev potrebbero arrivare brutti scherzi quindi cautelarsi a San Siro è d'obbligo. E' la serata decisiva, quella del dentro o fuori che potrebbe cambiare la stagione nerazzurra e il futuro di Mou all'Inter. Inutile nasconderlo, in caso di eliminazione il destino del portoghese non sarebbe più così scontato e a giugno Moratti potrebbe vedersi costretto a prendere dolorose decisioni. Ma non è il caso di pensarci, lo stesso Special One ieri in conferenza ha detto di sentirsi tranquillo e sicuro che la vittoria arriverà, per una semplice ragione: l'Inter è più forte del Rubin Kazan, inutile mettere in mezzo altri ingredienti che confutino tale concetto. Ci sarà Sneijder, tecnicamente e scaramanticamente decisivo per la squadra, qundi non esistono scusanti a cui aggrapparsi.

Tutti i tifosi dell'Inter sosterranno la squadra fino all'ultimo, il resto della tifoseria italiana incrocerà le dita affinché la squadra più forte del nostro campionato fallisca miseramente. La caduta degli dei è storicamente un desiderio del genere umano, perché consente di sentirsi al loro pari. Anche nel calcio il discorso è lo stesso, ma non v'è dubbio che prima di cadere gli dei faranno l'impossibile per mantenere il loro status.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 09 dicembre 2009 alle 09:02
Autore: Fabio Costantino
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