Ospite d'onore a Firenze all'asta nella cena di beneficenza nel ricordo di Riccardo Neri e Alessio Ferramosca, il tecnico dell'Inter Luciano Spalletti parla così dei due giovani del vivaio della Juve tragicamente scomparsi nel laghetto di Vinovo "Sarebbero diventati due campioni. Continuo a portarli nel cuore. Il loro ricordo mi trasmette forza".

Il tecnico nerazzurro, che per l'asta ha portato una maglia di Icardi e Perisic e una sua tuta, è il solito fiume in piena. Abbraccia Antognoni, si complimenta con Semplici. Poi, si concentra sulla sua Inter: "Abbiano fatto trenta punti in questa prima fase del campionato - si legge sulla Gazzetta dello Sport -. Sono tanti. E non era facile. All’inizio ho dovuto portarmi dietro un po' di tutto. Non potevo fare delle scelte. C’era da caricare la squadra, la società, i tifosi. Ora il più è fatto. Ora posso scegliere cosa tenere e cosa lasciare. Abbiamo messo basi importanti e difficilmente torneremo indietro. Vedo gli occhi dei miei giocatori. Hanno tutti voglia di continuare a costruire qualcosa di importante. Siamo diversi. E’ un’Inter diversa rispetto a quella che in passato è andata in difficoltà dopo una serie positiva". 

Un’Inter che può puntare a quale obiettivo?
"Ormai siamo riamasti in cinque. La Roma è tornata dentro dopo un inizio negativo. E la Lazio è dentrissimo. Il Milan? Ha un ritardo pesante. Inaspettato. Ma nella mia carriera ne ho viste di grandi rimonte. Io stesso quando sono arrivato alla Roma avevo 5-6 punti di ritardo da molte squadre. Alla fine, dopo solo un girone, quelle squadre avevano 7-8 punti di ritardo da noi".

La sua Inter è agevolata dal non partecipare alle Coppe.
"Vero. Ma presto arriveranno i turni infrasettimanali di campionato. Quindi anche noi dovremo puntare sui titolari che oggi giocano poco. Ma che non ho dimenticato. Si cambiano le cose che non funzionano e l’Inter in questo momento funziona. Avete visto che reazione nel finale contro il Toro? Solo chi ha dei valori importanti si ribella alla sconfitta come si sono ribellati i miei giocatori".

Un giudizio sui nuovi acquisti.
"Vecino e Borja Valero erano due nazionali e quindi sapevo che avrebbero subito reso a mille. Magari qualcuno non si aspettava un Borja Valero a certi livelli. Non si erano accorti di quanto corre e della sua intensità. Skriniar invece è un campione, incredibile. Ha personalità. Ha tranquillità. Anche nei momenti difficili fa sempre la scelta giusta".

Un giudizio su Chiesa.
"E’ fortissimo. Uno dei giovani più forti in circolazione. Merito del padre che gli ha trasmesso il suo carattere e tante buone nozioni. In più di Chiesa mi piace il fatto che lui ha sempre la squadra negli occhi. Non scende in campo pensando solo alla sua prestazione".

Perché ha aperto l’hashtag «senza tregua»?
"
Perché bisogna essere al passo con i tempi e restare in contatto col mondo che usa i social".

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 13 novembre 2017 alle 08:15
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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