Un'estate travagliata, fatta di voci, conferme, smentite e addirittura di cessioni annunciate e poi ritirate. Wesley Sneijder si è ritrovato al centro di un tornado di mercato incredibile, iniziato a giugno e che ormai va pian piano scemando fino al termine della campagna innesti e cessioni. Prima si è ritrovato in pole position il Manchester United, forte di un corteggiamento che durava ormai da un anno, ma a frenare l'affare - stesso problema che si ripresenta tutt'ora e che pare abbia convinto Ferguson a rinunciare - è stato l'esborso da versare all'Inter e al giocatore. Troppi 36 milioni per i Red Devils da consegnare cash in Corso Vittorio Emanuele, troppi 7 milioni di euro d'ingaggio per l'olandese che avrebbe raggiunto Rooney e fatto scatenare un effetto domino nello spogliatoio dell'Old Trafford. La frenata è stata brusca, netta, ormai secondo gli inglesi Fergie ha proprio 'inchiodato' e deciso, come lui stesso sta dicendo a raffica, di puntare sui giovani talenti che si ritrova in casa. Poi è venuto il momento del Manchester City, del presunto accordo tra Moratti e Mancini poi smentito dal tecnico di Jesi dopo che la Gazzetta dava già per ceduto Sneijder ai Citizens. Retromarcia, gli inglesi vanno dritti su Samir Nasri e anche questa pista si ritrova barricata.

Adesso, con la cessione di Samuel Eto'o ormai imminente, è difficile pensare che l'Inter possa privarsi di Wesley a meno di offerte clamorose, ma proprio queste ora vengono a mancare dopo gli interessamenti delle scorse settimane. Mancano ancora sedici giorni alla fine del mercato, non è ancora detta l'ultima parola, ma la situazione peggiore al momento la vive proprio Sneijder. Il giocatore ha detto di sentirsi in discussione, ha ripetuto spesso la frase "per una buona offerta mi vendono" e ha fatto capire di essersi sentito non indispensabile per l'Inter. Una sensazione più che negativa che non deve condizionare lo stato d'animo di un campione straordinario, ma che quando perde il sorriso finisce per innervosirsi e non avere la lucidità solita, anche se non rimane il minimo dubbio sulla sua professionalità (e lo si è visto in Supercoppa, a Pechino, quando veniva già dato per ceduto e invece è stato tra i migliori nerazzurri).

La nuova missione, quindi, è molto chiara. Se non dovesse partire (lo ribadiamo, ipotesi al momento complessa quella di un addio), l'Inter e Gian Piero Gasperini devono mettere Wesley Sneijder al centro del progetto, fargli capire la sua reale importanza e la voglia di vincere che ancora regna sovrana dalle parti di Appiano Gentile. L'Inter non smobilita, insomma, ma dà un occhio ai conti e al giorno d'oggi rifiutare offerte faraoniche risulta molto difficile. Ma questo non porta a discutere l'enorme bagaglio tecnico di Sneijder, un campione imprescindibile per ripartire al meglio e continuare a vincere. Tutto questo, però, con il sorriso sulle labbra e la convinzione di essere il genio dell'Inter che verrà.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 14 agosto 2011 alle 15:45
Autore: Fabrizio Romano
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