Le carambole nutrono sempre una doppia natura. Può essere il genio maligno di quella traiettoria che consegna a Lautaro Martinez il piatto mancino dell'esplosione vincente. Nel momento in cui l’uomo pensa di dubitare di se stesso e di non possedere certezza alcuna, ecco l’intuizione immediata, l’esito di un meccanismo apparentemente inesplorato. Il vantaggio è un deposito di scissione per il Verona, che comunque gioca sfruttando la presenza di Djuric in avanti. Lo cercano continuamente con palle alte, per agevolare le sponde e gli inserimenti dei sottopunta. L'attesa è un predicato che folgora azione e reazione: la traccia è sempre quella e qualche corner la banda scaligera lo colleziona.

LA PROIEZIONE DELLO SCONTRO. Zaffaroni e Bocchetti si sbracciano all'unisono, chiamando le pedine all'aggressività in fase di non possesso. Il fattore gioco ragionato non è minimamente pensato dal Verona, che mira solo le frecciate a lunga gittata in avanti. L'Inter quando si slega costruisce la proiezione del possesso, senza riuscire, però, a spezzare quella linearità difensiva che l'Hellas sembra apparentemente praticare con efficacia. L'intensità realizzativa viene costantemente ricercata dai nerazzurri, con una lotta incentrata sul dinamismo. Due idee di gioco contrapposte: ampliamento strutturato con impostazione da un lato, vivere il presente con impulso imminente dall'altro.

LA DIREZIONE PESSIMA. Precisa facoltà di un supporto costante per la fase offensiva nerazzurra, che potrebbe raddoppiare e giocare anche in superiorità numerica, se non ci fosse una direzione arbitrale molto discutibile. Anzi, lo possiamo dire: pessima. Così l'Hellas fa entrare pedine fresche e rimane in partita fino al viale del tramonto allungato da errori concettuali e regolamentari inspiegabilmente commessi da Fabbri. Gli ospiti non smettono di crederci e vogliono colpire le lievei disattenzioni inzaghiane. Il canovaccio non muta: palla a Djuric e preghiera collettiva. Rimpalli e contro-rimpalli: l'agguato è una certezza da assorbire.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 15 gennaio 2023 alle 08:15
Autore: Niccolò Anfosso
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