E' stato uno degli ultimi dilemmi a sciogliersi nel mercato estivo. Si tratta di Patrick Olsen, giovane centrocampista classe 1994 l'anno scorso in Primavera e che ha davvero ben figurato nell'estate nerazzurra. Il danese ha collezionato minuti importanti nella tournèe americana, partendo addirittura titolare contro il Real Madrid. L'inizio della stagione è stato difficile, come prevedibile soprattutto dopo l'arrivo di Taider, e non gli ha regalato alcun minuto in campo. Nelle ultime due gare Olsen non è stato nemmeno convocato da Mazzarri. 

Per quanto riguarda la sua permanenza estiva, i nerazzurri hanno tenuto la situazione del giocatore in stand-by fino alle ultime ore. Olsen non aveva mai avuto indicazione da Mazzarri di andare via per fare esperienza, anzi il tecnico lo ha utilizzato con frequenza vedendo in lui un buon potenziale. A giugno c'è stata l'ipotesi di una cessione a metà al Bologna nell'ambito dell'affare Capello, poi saltato non per volontà del giocatore quanto più per scelta dei vertici interisti (il giocatore piace molto anche a Moratti stesso). 

A fine agosto Ausilio ha parlato al giocatore proponendo il Brescia come soluzione ideale per andare a fare esperienza in Serie B. Olsen, prima della sfida a Catania, aveva detto un primo "no", ma i contatti tra le parti sono proseguiti anche dopo la partita (ultimo colloquio nella notte). Lì il giocatore ha fatto sapere che la sua volontà era quella di giocarsi le sue carte all'Inter, almeno fino a gennaio, quando verrà fatta una valutazione sul futuro (prossimamente riprenderanno i contatti tra entourage e Inter). Olsen ha reputato importante allenarsi con campioni affrmati, anche più di giocarsi una maglia da titolare nella serie cadetta.

Nelle prime uscite ha avuto poco spazio e non c'è nessuna certezza che da qui a gennaio venga impiegato con più frequenza. Mazzarri lo reputa un giovane talentuoso, ma si fida più dell'esperienza di Cambiasso e Guarin nei ruoli occupabili dal danese e su questo punto è sempre stato chiaro.

Il mistero delle mancate convocazioni nelle ultime due uscite (a Reggio col Sassuolo era regolarmente in panchina) è presto spiegato: giovedì con la Fiorentina è rimasto fuori dall'elenco per scelta tecnica e domenica non è partito per Trieste dopo aver avuto l'influenza nel fine settimana (un problema alla gola). Per la Roma rientrerà tra i convocabili e tornerà ad impegnarsi al massimo per un posto. E' il motivo per cui ha scelto di restare in nerazzurro e giocarsi le sue chance fino all'ultimo istante.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 03 ottobre 2013 alle 20:30
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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